Rilevante la fedeltà del presidente ai patti. Oggi fa solo l’armatore. Conte chiede due rinforzi e De Laurentiis lo appoggia dopo Lazio-Napoli

De Laurentiis e Conte sanno che insieme si vince meglio (Corbo)
Ecco cosa scrive Antonio Corbo sull’edizione napoletana di Repubblica:
«Condivido le scelte del mio allenatore. Ha fatto benissimo. Dare spazio a tutti è stata una lezione di vita sportiva». C’è tutta la coerenza dei due protagonisti.
Conte dimostra la scarsa affidabilità del parco riserve che vale 150 milioni, chiede quindi 2 rinforzi. Giusto, perché un centrale per lo stagionato Juan Jesus o l’astratto Rafa Marin è utile. Come un esterno a tutta fascia. Rilevante la fedeltà del presidente ai patti. Con Conte fruisce per la popolarità di un condono dopo i disastri del dopo scudetto. È tornato a bordo, spostandosi nella cabina dell’armatore per lasciare il ponte di comando al tecnico. Da oggi più che mai sono divisi e uniti. Sanno che c’è tempo per chiudere i conti. Sei mesi a Napoli-Cagliari. Ma sanno pure che insieme si vince meglio.
Bravo De Laurentiis a esibire compattezza con Conte (il Napolista)
Aurelio De Laurentiis ha realmente stravolto il suo modo di condurre e gestire il Calcio Napoli. Lo aveva già dimostrato in estate: prima con l’ingaggio di Antonio Conte e del suo staff extra-large; e poi con una campagna acquisti senza precedenti nella bilancia dare-avere. Il Napoli ha comprato spendendo quasi 150 milioni, sostanzialmente senza uscite. Non era mai accaduto. Molto probabilmente non accadrà più. De Laurentiis ha avuto l’intelligenza di comprendere che il Napoli versava in condizioni talmente critiche da rendere necessario un pronto intervento. È come se il Napoli avesse varato un piano di emergenza straordinaria, come avviene nei momenti di crisi acuta. Nei fatti, è andata proprio così.
Non solo. De Laurentiis fin qui sta proteggendo in maniera esemplare le sue creature: il Napoli e di conseguenza anche Antonio Conte. Perché – ormai lo abbiamo scritto in ogni salsa – al di là del primo posto in classifica da nove giornate, a Napoli i mormorii e i malumori continuano. Il primo intervento presidenziale risale all’8 novembre quando con alcuni tweet ha tenuto a ribadire i concetti più volte espressi da Conte e cioè che il Napoli non è stato costruito per lo scudetto. Che c’è un percorso da compiere. «Pensare oggi allo scudetto è un errore ingannevole che può diventare un atto di presunzione che dobbiamo evitare», scrisse il presidente per placare quella serie di brontolii che cominciavano a diventare pressanti dopo la sconfitta interna con l’Atalanta.
Un mese dopo, il presidente è intervenuto una seconda volta. Lo ha fatto nell’intervento telefonico alla presentazione del libro di Mimmo Carratelli. Senza che nessuno gli avesse posto la domanda, De Laurentiis ci ha tenuto a far sapere che condivide pienamente la scelta di Conte di far giocare la squadra B in Coppa Italia contro la Lazio. Un atto di intelligenza politica che non possiamo non definire insolito per un presidente che ha mille pregi ma che spesso non resiste al fascino della frecciata dialettica. Invece nulla di tutto questo. Al momento, Conte e De Laurentiis sono una perfetta coppia di ciclisti (da Trofeo Baracchi) che procedono dandosi il cambio con assoluta precisione. Agli inizi dei rapporti, è capitato anche in altre occasioni. Mai, però, ostentando in questo modo il concetto di fare squadra. Concetto che nel corso degli anni non è stato una specialità della casa. Ma molte cose sono cambiate in casa Napoli.