In Italia ha giocato all’Udinese e al Modena. In Cina guadagnava più di Neymar, Suarez o Bale. Dice di aver perso tutto, ma vive in un villone ad Accra

Asamoah Gyan in Italia ce lo ricordiamo all’Udinese, poi al Modena. Ha avuto una buona carriera in Premier League, al Sunderland, poi è diventato l’ottavo calciatore più pagato al mondo, andando in Cina. Guadagnava più di Neymar, Suárez o Bale. Ecco, è riuscito a perdere tutto: gli sono rimasti 724 euro sul conto corrente.
Asamoah, racconta Marca, dal 2011 al 2015 ha giocato nell’Al Ain, negli Emirati Arabi Uniti: guadagnava 193.000 euro a settimana, il triplo che in Premier. Nel 2015 emigra allo Shanghai SIPG allenato da Sven-Goran Eriksson, con uno stipendio di 274.000 euro a settimana. In 26 partite segna 8 gol, al club cinese costa 3,6 milioni di euro a gol.
Poi ha veleggiato verso la pensione giocando per Shabab Al-Ahli, Kayserispor, NorthEast United e Legon Cities. Ha appeso ufficialmente le scarpe al chiodo nel 2023 a 37 anni. Nel 2018, dopo alcuni litigi con la moglie Gifty (che accusò di essere infedele e chiese l’annullamento del matrimonio) e rifiutandosi di parlare con i suoi tre figli finché non fossero stati effettuati i test del Dna per confermare che era lui il padre, ha perso tutto. O almeno così dice lui.
Nel 2023 un tribunale ha stabilito stabilì che era il padre biologico dei tre figli e gli ha ordinato di pagare un ingente risarcimento (una casa nel Regno Unito, una casa con quattro camere da letto ad Accra, una Bmw, una Infiniti e una stazione di servizio) a sua moglie Gifty e alla sua famiglia.
Marca scrive che “non si sa quanti soldi abbia davvero Asamoah, visto che vive in una villa ad Accra conosciuta come la Basilica di Baby Jet (come si fa chiamare adesso)
Asamoah si è dilettato in politica, ha diversificato i suoi investimenti come promotore di boxe, cantante , fondatore della compagnia aerea Baby Jet, giocatore di tennis, filantropo, sostenitore dell’acqua minerale, magnate del riso e dei noodle, magnate degli autobus.