È sfida aperta con Marc Marquez per la pole di sabato. Alla finestra Martin che è pronto a sfruttare il minimo errore degli avversari

Nemmeno i lividi e i dolori fermano il campione del mondo di MotoGp. Bagnaia segna il primo tempo nelle pre-qualifiche di Misano in 1:30.685, davanti a Marc Marquez e a Jorge Martin. Meno di una settimana fa la caduta ad Aragon a seguito di un incidente con il minore dei fratelli Marquez.
Con Pecco, in Q2 anche Morbidelli, Bastianini, Acosta, Bezzecchi, Vinales, Quartararo e Miller. Sabato alle 10:50 le qualifiche e alle 15 la Sprint.
Al mattino Bagnaia sembrava in difficoltà. Sugli scudi Marquez. I dolori al collo sono stati difficili da gestire per l’italiano. Lo spagnolo invece sembra essere tornato ai fasti di un tempo, quando con la propria moto pennellava virgole di gomma in tutte le curve con facilità estrema. Nel pomeriggio le parti si sono invertite, Pecco ha vestito i panni del campione del mondo ed è salito in cattedra.
Bagnaia è sempre più affilato e aggressivo, eredita la faida tra Marquez e Rossi (El Paìs)
“La storia della MotoGP dimostra che nulla scompare come per magia”, scrive El Paìs tornando sullo scontro (a distanza, per ora) tra Marquez e Bagnaia, di sponda sul fratello. Perchè tra le righe c’è il passato ingombrantissimo: Valentino Rossi. El Paìs rende onore a Bagnaia per aver chiesto scusa ad Alex Marquez per le accuse dopo la caduta di domenica (“non è una cosa comune tra i grandi campioni”), ma non può negare “il clima tossico che si è generato dentro e fuori dal paddock”, e che in Italia è un po’ sottaciuto in vista del prossimo anno, quando i due, Marquez e Bagnaia saranno entrambi in Ducati.
Per il giornale spagnolo ci sono “tutti gli ingredienti necessari per alimentare la polemica. L’allievo dell’accademia di Valentino Rossi che se la prende col fratello della sua grande nemesi”. E’ la faida aperta dal calcio in Malesia nel 2015, il grande duello che El Paìs definisce “il Barça-Madrid delle due ruote”. Marc Marquez stesso si riferisce a quello: “Quello che succede è che la gente vede il cognome Márquez e mescola tutto. Ho avuto molti problemi, ma ho vinto da solo. Essere accusato della regola del tre non mi sembra giusto”.
El Paìs scrive che Rossi ha un suo esercito, composto da Bagnaia, Bezzecchi, Marini, Morbidelli e compagni. “Nessuno dei piloti dell’accademia VR46 s’è sognato di spezzare una lancia in favore del pilota Gresini. È un atteggiamento che definisce molto bene il radicato conflitto tra le due più grandi leggende del motociclismo del 21° secolo: o stai con l’uno, o stai con l’altro. Senza grigi in mezzo. Nonostante sia un argomento tabù nel paddock, nessuno dimentica il ricordo di quello sfortunato 25 ottobre 2015, di cui si avvicina sempre più il decennale”.
Il problema è, appunto, che “l’anno prossimo Marc Márquez e Pecco Bagnaia saranno compagni di squadra nel team ufficiale Ducati, una situazione che lascia tutti un po’ perplessi. I protagonisti dicono che non ci saranno problemi, ma non è stata questa la tendenza nei box dell’otto volte iridato di Cervera, un vero specialista della guerra psicologica, la stessa che il tre volte iridato torinese ha respinto più di un’occasione. L’italiano sta affinando la sua lingua. Anche il suo atteggiamento dentro e fuori dalla pista, in questa stagione, è notevolmente più aggressivo rispetto al passato”.