Lukaku ancora non si vede. Osimhen, è chiaro, non giocherà. Neres e Gilmour, come Lukaku, hanno già detto sì ma aspettano il Napoli

Napoli, il mercato è in ritardo: impossibile lavorare a un progetto senza centravanti (Gazzetta).
Lo scrive la Gazzetta all’indomani della sconfitta per 2-0 col Girona nell’amichevole di Castel di Sangro.
E il capitolo centravanti ci porta nella zona grigia del momento. La questione Osimhen non è ancora stata risolta e ora sì che rischia di essere un problema. Ieri Victor ha saltato il quinto test su cinque: percorso netto. E mentre i compagni giocavano, lui si è allenato da solo. Conte ha bisogno di avere al più presto il suo 9 titolare per spingere il motore della squadra oltre il limite. Impossibile lavorare su un progetto senza avere a disposizione l’uomo più importante della missione.
Ecco, al 4 agosto, il mercato del Napoli inizia a essere in ritardo: vero, manca una vita alla fine delle trattative, ma appena sei giorni al debutto stagionale e due settimane da quello in campionato. E Romelu Lukaku ancora non si vede. E Osimhen, è chiaro, non giocherà. E poi bisogna vendere per completare il mosaico: Neres e Gilmour, come Lukaku, hanno già detto sì e aspettano il Napoli. Ma bisogna fare in fretta, per dare alternative di valore in ogni reparto. E’ una questione di ambizione e di credibilità.
Napoli-Girona 0-2: la partita della risacca. Napoli messo sotto, poi anche la costruzione dal basso
La partita della risacca. Prima o poi doveva arrivare. Ed è arrivata. Contro il Girona che è avversario insidioso nonostante cessioni illustri (oggi Dovbyk ha esordito con la Roma di De Rossi). Il Girona ha lottato a lungo lo scorso anno per la Liga ed è poi finito quarto. E in quest’amichevole ha praticamente tenuto sempre il pallino del gioco. Ha asfissiato il Napoli con pressing alto. Prima, durante e dopo il temporale che si è abbattuto su Castel di Sangro e ha quasi del tutto svuotato le gradinate dello stadio prive di copertura, cioè tutte tranne la tribuna.
Per dirla brutalmente, il Napoli di Conte non l’ha vista praticamente mai, soprattutto nella prima ora di gioco. Nonostante il tecnico abbia riproposto i suoi titolarissimi, con Meret, Di Lorenzo Rrahmani e Buongiorno nella linea a tre; Mazzocchi (poi uscito per distorsione alla caviglia), Anguissa Lobotka e Spinazzola in mediana, davanti Politano e Kvara alle spalle di Raspadori oggi quasi trasparente (partita molto complicata per lui).
Napoli sormontato sul piano del possesso e del recupero palla.
Il Napoli è stato sormontato sul piano del possesso e del recupero palla. Il Girona raddoppiava, chiudeva gli spazi. A questo va aggiunta una duplice aggravante. La prima è la costruzione dal basso cui abbiamo dovuto assistere a metà primo tempo. La seconda è l’interpretazione della costruzione dal basso: con Rrahmani che ha appoggiato a Meret il quale incredibilmente tra tre-quattro avversari ha pensato di servire in area Anguissa; il passaggio è anche sbagliato. Van de Beek ha rubato il pallone e ha segnato. È il 23esimo. L’errore di Meret è stato da terza elementare ma ci ha inquietato di più la costruzione dal basso.
La partita è stata segnata dal temporale. Ma non è un alibi per il Napoli. Già prima del temporale, stava soccombendo al gioco e alla tenuta del campo degli spagnoli. Va ricordato che Conte continua a giocare senza centravanti. Non sappiamo per quanto tempo durerà questa situazione che è tra l’assurdo e il grottesco. E soprattutto non sappiamo per quanto tempo Conte resterà in silenzio.
Il Napoli ha a lungo subito l’avversario. Nel primo tempo non è mai stato pericoloso. Nella ripresa, soprattutto dal quarto d’ora in poi, qualcosa in più si è visto. Soprattutto sul piano dell’impegno e della generosità. Anche se il Girona ha sfiorato il raddoppio in due occasioni: in una è stata provvidenziale la respinta di Meret, nell’altra c’è stato un tentativo di autogol di Spinazzola, tentativo finito sul palo. E poi lo ha segnato all’82esimo con Villa Suarez che ha messo dentro un cross basso proveniente da destra. In precedenza, al 32esimo della ripresa, anche gli azzurri hanno colpito il palo su tocco in area di Rrahmani da calcio d’angolo. E poi Kvara ha sprecato l’occasione dell’1-2, solo davanti a Gazzaniga.
Per il resto, come si dice in questi casi: battuta d’arresto salutare. Raffredda i facili entusiasmi e riporta alla realtà. Il Girona è squadra tosta. Resta a nostro avviso il bilancio ampiamente positivo del lavoro fin qui svolto di Conte. Ma servono innesti di qualità, come era apparso evidente anche nelle precedenti uscite. E poi bisogna sgombrare l’elefante dalla stanza: va risolto il problema del centravanti. Evitiamo spiacevoli sorprese estive come l’acquazzone di Castel di Sangro.