“Da seconde forze del campionato le Rosse stanno scivolando verso una mediocrità poco aurea alla quale sono abituate da anni”

Ieri Lewis Hamilton è tornato alla vittoria a Silverstone, a casa sua. Lo ha fatto su una Mercedes, mentre la sua futura Ferrari arrancava nelle retrovie con Sainz quinto e Leclerc quattordicesimo. Che cosa sia successo alla Ferrari è difficile da spiegare: iniziato l’anno da seconda forza, ora si trova dietro anche a McLarene e Mercedes.
Sta prendendo sberle un po’ da tutti.
Libero scrive:
“Cosa sta succedendo alle Ferrari che, come pugili suonati, prendono sberle un po’ da tutti in Formula 1? In qualifica ma anche in gara dove ieri Carlos Sainz ha arrancato, cercando di tenere contatto con Mercedes, McLaren e Red Bull, senza però mai riuscirci? Anche ieri un disastro, l’ennesimo e su una pista come quella di Silverstone che dice la verità come poche sulla competitività di una monoposto. Da seconde forze del campionato, come erano state vaticinate da chi conosce poco le cose dopo la vittoria di Montecarlo – pista cittadina, quindi inutile e poco veritiera – le Rosse stanno scivolando verso una mediocrità poco aurea alla quale sono abituate da anni”.
Le Ferrari ancora una volta lontanissime dai primi
“Ieri, in un gran premio frastagliato dalla pioggia e quindi con ampie possibilità di mischiare le carte, le Ferrari sono state lontanissime dai primi, mai sul loro ritmo. Ha vinto Lewis Hamilton, al suo 104esimo successo e primo pilota a trionfare in un gran premio in 17 stagioni diverse. Tornato The Hummer dopo 3 anni di digiuno, è il ferrarista del prossimo anno e per il popolo Rosso questa è una micro-soddisfazione in un’annata così imbarazzante.
«Quella del 2024 sarà davvero un’altra Ferrari», aveva assicurato Fred Vasseur, il team principale a marzo. E difatti, senza saperlo ci aveva azzeccato: diversa perché peggiore di quella del 2023. (…) Gli aggiornamenti apportati prima a Imola e poi in Canada si sono rivelati dei clamoroso passi indietro sul piano della meccanica.
Non ci resta che sperare nel 2025 così come da 17 anni si spera nell’anno che verrà. Come cantava Lucio Dalla”.