L’intervista di Ancelotti ha aperto una falla. Tra sponsor, accordi commerciali, pericolo infortuni, è un carrozzone che rischia di saltare

“La situazione farebbe sorridere se non fosse fondamentalmente ridicola”, scrive Le Parisien a proposito del Mondiale per Club, mentre l’intervista (in parte smentita) a Carlo Ancelotti rimette in pagina la notizia. La notizia, di cui ha scritto anche il Napolista, è che il Mondiale della Fifa naviga a vista, ed è in alto mare. Il giornale francese scrive di format “ancora immaginario”.
“Fin dalla sua formalizzazione, questa nuova formula ha suscitato polemiche su polemiche”. E l’intervista data e poi smentita da Ancelotti e dal Real Madrid è il sintomo di una “situazione grottesca che illustra la confusione che regna all’interno dei club“.
“Un anno prima della competizione, il bilancio è lungi dall’essere finalizzato. Sebbene la Fifa puntasse a 4 miliardi di dollari di entrate dai diritti televisivi, secondo una stima del New York Times non supereranno il miliardo di dollari. La nebbia è altrettanto fitta dal lato degli sponsor. Anche i partner storici della Fifa (Adidas, Coca-Cola) restano dubbiosi sull’impatto che l’evento potrà generare. Non potendo stimare i propri profitti, la Fifa non ha ancora comunicato ai club l’importo degli assegni che firmerà per loro. Da qui l’uscita di Ancelotti”.
E comunque “non è solo una questione di soldi. Solleva una moltitudine di domande alle quali i club non hanno risposte”. Tra cui: “questa competizione verrà presa in considerazione per la stagione 2024-2025 o 2025-2026? Non è un dettaglio. E i giocatori in scadenza di contratto il 30 giugno 2025, a metà competizione? Gareggeranno solo dal 15 al 30? Oppure i club dovranno proporre delle modifiche al contratto per prolungarlo di un mese?”.
Per esempio: “se la competizione si fosse svolta quest’anno, Kylian Mbappé avrebbe giocato la prima fase con il Psg e la seconda con il Real Madrid?”. E la stessa cosa vale anche per gli accordi commerciali, con gli sponsor.
Ma “l’aspetto più delicato di questa vicenda riguarda la salute dei giocatori. I giocatori sarebbero pronti a scioperare. Questo punto sconvolge allenatori e presidenti di lega, che temono un impatto diretto sulla qualità del loro campionato. Javier Tebas, potente presidente della Liga e Richard Masters, amministratore delegato della Premier League, sono molto preoccupati e intensificano i colloqui con i loro omologhi italiani e tedeschi. La Francia non partecipa al dibattito e per una buona ragione. Nasser Al-Khelaïfi, presidente della potente European Club Association (ECA), sostiene il progetto sin dall’accordo firmato con Infantino nel marzo 2023″.