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Marquez: «Dopo le operazioni guardavo documentari motivazionali per tirarmi sul il morale»

Ad As: «”The Last Dance” (quello di Michael Jordan) mi ha aiutato molto e anche la vittoria di Nadal nel 2022 in Australia, dopo l’infortunio»

Marquez: «Dopo le operazioni guardavo documentari motivazionali per tirarmi sul il morale»
Jerez de la Frontera 28/04/2024 - gara Motogp / foto Panoramic/Image Sport nella foto: Marc Marquez ONLY ITALY

As ha intervistato Marc Marquez. Il quotidiano ripercorre gli incedenti avuti dal pilota spagnolo che ne hanno rallentato la carriera. Ha già vinto 8 titoli mondiali, vincere il nono sarebbe un sogno. Nel frattempo però pensa a migliorare le prestazione con la sua Gresini in modo da “strappare un contratto alla Ducati ufficiale”. Domani il gp di Catalogna.

Marquez: «Guardavo “The Last Dance” per tirarmi su il morale»

Quanti Mondiali pensi che avresti disputato oggi senza l’incidente di Jerez 2020?
«Non lo so, ma senza quella caduta (a Jerez nel 2020, ndr) sarei stato lì ogni anno a lottare per il Mondiale. Poi vincere o meno è un’altra cosa, ma almeno essere ogni anno nella mischia, davanti, lottando… Quest’anno dimostro che non ho dimenticato come si guida una moto».

Il sogno del nono Mondiale:
«Ritornare competitivo è stata una sfida molto più impegnativa per me. Se me l’avessi chiesto nel 2019, ti avrei detto che era il prossimo obiettivo, ma poi passa in secondo piano e andare all’inferno per poi risalire è molto più difficile che pensare di vincere un altro titolo. Questo passa in secondo piano».

E ancora:

«Il nono Mondiale sarebbe il più prezioso di tutti. Si è sempre detto che non è difficile arrivare in alto, ma restarci. Sono riuscito a mantenere alto il livello per molti anni, ma poi sono scomparso e riprendermi è la cosa più difficile. È qualcosa che pochi atleti sono riusciti a raggiungere e ci sto lavorando. Quando provavo a rialzarmi nel 2021 e nel 2022, con il braccio fasciato e con altre operazioni, beh, cercavo di alzare il morale con documentari motivazionali».

Tipo?
«“The Last Dance” (quello di Michael Jordan) mi ha aiutato molto e anche la vittoria di Nadal nel 2022 in Australia, arrivato infortunato. A casa avevo il braccio fasciato e Nadal mi ha aiutato molto, perché lui era infortunato da molto tempo, è tornato e ha vinto. I gesti degli altri atleti aiutano molto».

Marquez è pronto per il nono titolo?
«Non ancora, e ti dirò perché. Mi sento nel gruppo dei primi quattro, ma ce ne sono due che sono in vantaggio in questo momento, Martín e Bagnaia. Adesso ci sono dei circuiti importanti in arrivo: Catalogna, Mugello e Olanda, dopo questi capirò molto di più la mia situazione».

Bagnaia sentirà la pressione di averlo come compagno di squadra in Ducati?
«Faccio lo stesso discorso che feci quando Lorenzo arrivò in Honda: voglio al mio fianco uno dei ragazzi che può giocarsi il titolo con la stessa moto, perché poi abbiamo le stesse armi».

L’anno prossimo?
«Dovrò cercare la squadra migliore e la moto migliore. Qual è? L’ho già detto, la squadra migliore è quella ufficiale».

Una motivazione in più poter superare Rossi nel numero dei Mondiali?
«Zero. Il braccio mi ha fatto imparare e dare importanza ad altre cose».

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