Cristiano ritiene debba ricevere la somma al netto, ma per la società non esiste alcun sostituto d’imposta

La Juventus ha deciso di impugnare il lodo Cristiano Ronaldo. Ma la Gazzetta spiega che il problema non è la decisione, bensì le pretese del portoghese
“Il club bianconero non contesta nel merito la decisione dei tre arbitri, che ad aprile hanno disposto il pagamento di una somma all’asso portoghese come sorta di risarcimento danni per le retribuzioni perse dopo la seconda manovra stipendi, pur non riconoscendo l’intenzione “ingannatoria” della stessa, quanto l’entità, o meglio la natura, di tale somma.
Nel lodo si parlava di 9,8 milioni di euro più gli interessi maturati in questi anni, che la Juventus dovrebbe destinare al calciatore a CR7. La Signora ne ha già versata una parte a Cristiano, ma mentre il calciatore ritiene debba ricevere la somma al netto, per la società non esiste alcun sostituto d’imposta”.
Ronaldo, la Juventus impugna la decisione del Collegio arbitrale sulla manovra stipendi
Nella propria replica, il club ha tenuto a evidenziare come “gli arbitri hanno rilevato che la ‘carta Ronaldo’ non abbia alcun effetto vincolante; hanno rigettato le sue domande di nullità dell’accordo di riduzione dei compensi e di adempimento dell’accordo di integrazione; hanno altresì rigettato la domanda di annullamento dell’accordo di riduzione dei compensi, rilevando l’assenza di dolo in capo alla società“.