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Ancelotti, lo definiscono poco sofisticato. Intanto è in finale di Champions senza centravanti (The Athletic)

Ha inventato Bellingham falso nove, una trovata geniale. Il Real l’anno scorso voleva un tecnico più giovane. Lui si aggiorna sempre

Ancelotti, lo definiscono poco sofisticato. Intanto è in finale di Champions senza centravanti (The Athletic)
Lipsia (Germania) 25/10/2022 - Champions League / Lipsia-Real Madrid / foto Imago/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti ONLY ITALY

Carlo Ancelotti ha raggiunto la sua ennesima finale di Champions League; ieri sera ha battuto in rimonta il Bayern Monaco. Eppure, sottolinea The Athletic, spesso non viene definito tra i top allenatori del mondo.

Ancelotti non è ancora definito tra i più grandi allenatori

Secondo alcuni parametri, Ancelotti è senza dubbio il più grande allenatore di calcio di tutti i tempi. Solo lui ha vinto almeno un campionato in Italia, Inghilterra, Francia, Spagna e Germania. È anche l’unico allenatore ad aver vinto la Champions League quattro volte.  Eppure, nonostante il suo enorme successo, rimane l’idea che il 64enne non sia davvero un top allenatore, che in qualche modo non sia tatticamente sofisticato come Pep Guardiola, Jurgen Klopp o Thomas Tuchel. Tuttavia, dimostra che sa quello che fa, soprattutto con le sostituzioni, rimontando match importanti. Come giocatore, Ancelotti non è stato il più forte di tutti, ma è stato parte del leggendario Milan di Arrigo Sacchi.

Quando ha iniziato la carriera da allenatore, alla Reggiana, è rimasto fedele al 4-4-2 del suo mentore [Sacchi], prima di iniziare ad adattare il modulo in base ai suoi giocatori. Al Milan, ad esempio, ha vinto due Champions League con il 4-3-2-1 con Pirlo playmaker. Dopo essere arrivato al Chelsea, è passato al 4-3-3. Al Real Madrid fu inizialmente accusato di non guidare al meglio i suoi giocatori al fine di una costante crescita; anche al Bayern Monaco non apprezzavano i suoi metodi, lo ritenevano inferiore tecnicamente a giovani allenatori tedeschi come Tuchel o Nagelsmann. Dopo l’esperienza in Germania, arriva a Napoli, nell’estate 2018, credendo che gli azzurri fossero in grado di vincere la Serie A; il secondo posto nella prima stagione è stato il più alto piazzamento della squadra dopo aver vinto gli scudetti con Maradona. Ma quando prese le difese dei calciatori per un ritiro, De Laurentiis decise di allontanarlo nonostante fosse riuscito a qualificarsi agli ottavi di Champions. 

Il ritorno al Real Madrid è stata la svolta nella sua carriera internazionale

Al Real Madrid riuscì a tornare nel 2021. Ancelotti chiedeva intensità ai suoi giocatori e più spazio ai giovani, all’epoca c’era il 21enne Vinicius Jr da sfruttare. Ha spesso sostituito il veterano Kroos con il 19enne Eduardo Camavinga in momenti cruciali delle gare. Chi conosce Ancelotti dice che queste sono state scelte mirate, in linea con la sua idea di calcio moderno. Quando Benzema è andato via la scorsa estate e Florentino Perez non ha ingaggiato un nuovo centravanti all’altezza, il tecnico ha reagito reinventando di nuovo la squadra; Bellingham falso nove ha funzionato in modo spettacolare. I tecnici “contemporanei” che non sono stati in grado di adattarsi sono svaniti da tempo, o stanno ancora lottando per raggiungere i massimi livelli. Benitez ha la stessa età di Ancelotti, ha anche allenato il Napoli come lui, ed è stato recentemente esonerato dal Celta Vigo; tre anni più giovane, Jose Mourinho, è da oltre un decennio che non è più nell’élite. Di recente, alcuni della dirigenza del Real hanno spinto per avere un allenatore più giovane, come Xabi Alonso; ma la risposta di Perez è stata prolungare il contratto di Carletto fino al 2026. 

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