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Ziliani ricorda quando Agnelli non riteneva l’Atalanta degna di giocare in Champions

Quando l’Atalanta entrò in Champions disse: «È giusto che senza storia internazionale ha avuto accesso diretto alla massima competizione europea?»

Ziliani ricorda quando Agnelli non riteneva l’Atalanta degna di giocare in Champions
Mg Parigi 06/09/2022 - Champions League / Paris Saint Germain-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli

Ziliani ricorda quando Agnelli non riteneva l’Atalanta degna di giocare in Champions

L’Atalanta ha ottenuto una vittoria storica ad Anfield, battendo il Liverpool per 0-3 e mettendo quasi un’ipoteca sull’approdo in semifinale di Europa League. Ziliani ne ha approfittato per rispolverare due articoli che scrisse per il “Fatto Quotidiano” nel 2020, dove i protagonisti sono il presidente Agnelli e l’Atalanta.

Ziliani ricorda le parole di Agnelli: «Atalanta in Europa senza storia internazionale»

Agnelli, come riportato dall’articolo, si espresse così sull’Atalanta in Champions.

«Ho grande rispetto per quello che sta facendo l’Atalanta – ha detto Agnelli-, ma senza storia internazionale e con una grande prestazione sportiva ha avuto accesso diretto alla massima competizione europea per club. E’ giusto? E’ giusto che solo perché sei in un grande Paese devi avere accesso automatico alle competizioni? Penso alla Roma – ha proseguito – che negli ultimi anni ha contribuito a mantenere il
ranking dell’Italia, ma poi ha avuto una brutta stagione ed è fuori, con tutto quel che ne consegue a livello economico. Bisogna proteggere gli investimenti e i costi».

Ziliani criticò Agnelli, che riteneva l’accesso alle grandi competizioni europee fosse solo per club ricchi e famosi.

Il commento che fece Ziliani

Nel secondo articolo ripescato dal 2020, Ziliani commentava così le parole di Agnelli:

Uno dice: da che pulpito arriva l’intemerata di Andrea Agnelli che da presidente Eca si straccia le vesti per la partecipazione alla Champions League dell’Atalanta, un club “senza storia internazionale” che ottiene l’accesso automatico al torneo “solo perchè appartiene a un grande Paese”? Sta forse parlando il presidente del Real Madrid, che con 13 coppe in bacheca avrebbe, se non altro, i titoli per essere ascoltato? No, parla il boss della Juventus: un club che nella storia della Coppa dei Campioni, oggi Champions League, riveste un ruolo non propriamente significativo, come i numeri (i fatti) dimostrano.
Non vince mai. Agnelli parla della necessità di tutelare i club che dal 1955-’56 hanno fatto la storia del torneo; sfugge però ai più l’apporto dato dalla Juventus. Che con 2 trionfi in 34 partecipazioni ha una media-vittoria pari a 0,05. 
E quindi sì, Agnelli ha ragione: la Juventus è nella storia della Champions perché almeno in una specialità nessuno riesce a starle dietro, quella delle finali perse.  Morale della favola. Caro Agnelli, credi a noi: lascia stare l’Atalanta. E pensa piuttosto a fare della Juve qualcosa di serio. Non so se lo sai, ma in Europa ridono.

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