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Sinner fa parte della vecchia scuola nordica: è sinonimo di silenzio, lavoro, regolarità e crescita (El Paìs)

Non ha mai attraversato momenti estremi, sempre sobrio e prudente. I successi non sono mai esagerati e le sconfitte mai tragedie

Sinner fa parte della vecchia scuola nordica: è sinonimo di silenzio, lavoro, regolarità e crescita (El Paìs)
Miami (Stati Uniti) 31/03/2024 - Miami Open / foto Imago/Image Sport nella foto: Jannik Sinner ONLY ITALY

Da ieri sera Sinner è il numero due del mondo. Nessun italiano c’era riuscito prima. In finale a Miami batte in due set Grigor Dimitrov (6-3, 6-1, in 1 ora e 13 minuti), scalvava Alcaraz nel ranking mondiale e adesso punta la vetta. Chiunque ormai pensa che è solo questione di tempo. Le redazioni di tutta Europa sono stupefatte dalla solidità mentale e di risultati dell’italiano. In questo 2024 ha perso solo contro Alcaraz. El Pais lo ricorda e commenta la vittoria di ieri sera.

La finale di Miami, Sinner passeggia su Dimitrov

Il tennis è tanto uno sport mentale. E su questo terreno Sinner è praticamente imbattibile, nonostante i 22 anni sulla carta d’identità. “Gioca con la sicurezza dei veterani, domina le partite, gli scambi“.

Dimitrov in semifinale ha sconfitto proprio lo spagnolo. Di quella partita Alcaraz ricorderà per molto tempo la frustrazione provato. Dimitrov farà lo stesso dopo questa finale secondo El Pais. “Questa volta è stato il bulgaro ad essere svuotato mentalmente. Ha provato una certa frustrazione, Sinner lo ha cancellato con una partita devastante. Quella che doveva essere una sostanziale finale, si è rivelata una semplice passeggiata dell’italiano. Una macchina vincente che cresce rispettando i tempi, senza fretta ma anche senza procrastinare“.

L’italiano fa parte della scuola nordica del tennis: lavoro e sobrietà

La descrizione che El Pais rende di Sinner è perfetta per capire che tipo di atleta è l’italiano:

La fame, la tensione, le variabili e le buone basi sono tutte nel suo tennis, e il suo piano è sensato oltre che ambizioso. Il duo Cahill-Vagnozzi gli ha portato un vantaggio dalla panchina e ha compensato il deficit fisico con ore extra in palestra. Sinner ha il tocco dei grandi tennisti, di quelli che segnano l’epoca. La sua grande proposta di tennis è accompagnata da una stabilità emotiva sorprendente alla sua età. Ad oggi, non è mai stato estremo, sempre sobrio e prudente, a suo agio in quella terra di mezzo dove i successi non sono mai esagerati o le sconfitte non sono mai tragedie. Fermo in ogni circostanza, consuma gli avversari e colpisce da entrambe le angolazioni: è bravo sia di dritto che di rovescio“.

Praticamente una macchina da guerra. “Non ci sono lacune in un tennista sobrio, sia dentro che fuori dal campo. Non è noto per i suoi eccessi, ma per il suo buon umore e il riconoscimento dei suoi rivali. Ora che il tennis sta andando avanti, trova in lui un magnifico stendardo, molto più vicino alla vecchia scuola nordica che ai profili vulcanici. Sinner è sinonimo di silenzio e buon lavoro, regolarità ed evoluzione, perché da quando è arrivato nel tennis d’élite, nel 2020, non ha mai smesso di migliorare“.

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