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Marotta: «Acerbi? È una pagina amara, comunque la si veda»

«Noi condanniamo ogni tipo di razzismo e siamo al fianco di Juan Jesus da questo punto di vista. La sentenza va rispettata»

Marotta: «Acerbi? È una pagina amara, comunque la si veda»
Mg Lugano (Svizzera) 12/07/2022 - amichevole / Lugano-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta

Marotta: «Acerbi? È una pagina amara, comunque la si veda».

Marotta: «Acerbi? Siamo stati zitti volutamente. È una pagina amara comunque la si veda. Noi abbiamo chiesto ad Acerbi di farci il resoconto di quello che è successo in campo. Lui c’ha raccontato la sua verità, noi non avevamo dubbi e non avevamo riscontri di un comportamento di discriminazione razziale nei confronti dell’avversario. Pertanto lo abbiamo affiancato con il nostro avvocato e il giudice ha espresso la sua posizione. L’Inter è sempre a favore di ogni iniziativa contro qualunque discriminazione. Noi condanniamo ogni tipo di razzismo e siamo al fianco di Juan Jesus da questo punto di vista. La sentenza va rispettata, Acerbi è un professionista e una persona seria, non credo possa scherzare su questi argomenti. Io non sono giudice, abbiamo chiesto il resoconto al nostro tesserato e non abbiamo dubbi che sia la verità».

Marotta: “Ovviamente Acerbi è stato condizionato da tanti attacchi. Ma è abituato ad affrontare la vita con grande determinazione. Ha avuto gravi problemi di salute, è un uomo con la U maiuscola. Saprà venir fuori anche da questa questione”

L’intervista di Acerbi (Marotta non ha detto niente, giustamente)

L’Inter ha riletto l’intervista di Acerbi? La domanda è più che legittima. L’intervista del Corriere della Sera al calciatore dell’Inter e iper-protetto dalla coppia Spalletti-Gravina, è un boomerang niente male. L’Acerbi-pensiero si dispiega in tutta la sua magnificenza. Nessun accenno a ciò che ha detto a Juan Jesus né tantomeno glielo hanno chiesto, immaginiamo che fosse concordata senza la domanda. Poco importa i due giornalisti sono riusciti a far emergere in maniera nitida l’Acerbi pensiero che è sintetizzato dalla frase che riportiamo integralmente.

I giornalisti dicono: il campo non deve essere una zona franca.

E il signor Acerbi si staglia con un pensiero alla Nelson Mandela:

«Non dovrebbe esserlo, ma si sente un po’ di tutto, anche se ci sono quaranta telecamere. Se l’ arbitro dovesse scrivere con carta e penna tutto quello che sente, dovrebbe correre con lo zaino. Però finisce sempre lì, altrimenti diventa tutto condannabile, anche gli insulti ai serbi, agli italiani, alle madri».

Come dire, e ora non puoi nemmeno dire zingaro a un serbo? E su. Merita un abbraccio supplementare da parte di Gravina, anche un bacio in fronte.

Ci sono alcuni tweet che vale la pena riportare:

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