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La corsa alla Premier in teoria non è finita e invece sì, ha vinto il Manchester City (Guardian)

“A Guardiola basta un vantaggio di due punti per essere scoraggiante, la loro corsa verso un doppio triplete pare inevitabile”

La corsa alla Premier in teoria non è finita e invece sì, ha vinto il Manchester City (Guardian)
Manchester City's Spanish manager Pep Guardiola celebrates winning the UEFA Champions League final football match between Inter Milan and Manchester City at the Ataturk Olympic Stadium in Istanbul, on June 10, 2023. Manchester City won the match 1-0. (Photo by Paul ELLIS / AFP)

“Questa non è la fine della corsa al titolo a tre della Premier League. Questo non nemmeno è l’inizio della fine della corsa al titolo a tre della Premier League. Solo che, diciamocelo, probabilmente è entrambe le cose. Dopotutto, abbiamo già visto questo film”. E insomma anche Barney Rooney scrive sconsolato del suicidio sportivo di Arsenal e Liverpool, che in un weekend hanno impacchettato il campionato per Guardiola

“È difficile immaginare un fine settimana più soddisfacente per il Manchester City, iniziato sabato con una vittoria per 5-1 sul Luton, gol a volontà, giocatori chiave senza impegni e tre giorni di riposo prima del Real Madrid in casa”. Perché poi domenica “Liverpool e Arsenal hanno perso entrambe in casa, a due ore di distanza, e lo hanno fatto dolorosamente”. “Il Liverpool ha effettuato 427 tiri verso la porta del Crystal Palace, ma in qualche modo non sembrava mai in grado di segnare. All’Emirates l’Arsenal parte alla grande ma viene semplicemente travolto da un’Aston Villa muscolosa e ben strutturata, che, invece di resistere, è arrivata vicino a dominare gli ultimi 20 minuti”.

“Alla fine il Manchester City ha solo due punti di vantaggio in testa alla classifica. Ma sono anche – e questo non può essere sottolineato abbastanza – due punti enormi e scoraggianti chiari in vetta, con la sensazione di una squadra che si dirige verso una sorta di finale, e da un inaudito doppio triplete”.

“Ora restano sei partite, con tutto il tempo necessario affinché il quadro cambi. Questa non è la fine. Eppure sembra proprio così”.

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