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Berrettini batte Sonego a Marrakech: «Tornare in semifinale a livello Atp mi fa stare bene»

Il derby italiano termina in due set 6-3 7-6. In semifinale affronterà uno tra Vukic e Navone. «Ringrazio Monte-Carlo per la wild card»

Berrettini batte Sonego a Marrakech: «Tornare in semifinale a livello Atp mi fa stare bene»
Londra (Inghilterra) 06/07/2023 - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Matteo Berrettini ONLY ITALY

Il derby italiano tra Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego all’Atp di Marrakech termina con la vittoria 6-3 7-6 per il finalista di Wimbledon 2021. Si è giocato 1 ora e 42 minuti.

Berrettini giocherà quindi la 19esima semifinale Atp: ancora non si sa se contro l’australiano Vukic o l’argentino Navone.

Berrettini: «Tornare in semifinale è emozionante, non penso ancora a Monte Carlo»

«Con Sonego ci conosciamo molto bene sin da quando avevamo 10 anni. Oggi era difficile rispondere, la palla volava per il vento. Sono contento di essere tornato in semifinale. Devo ringraziare il torneo di Monte-Carlo per la wild card, ma adesso penso a Marrakech e un match alla volta. L’obiettivo è arrivare in fondo qui. Non giocavo da tanto, tornare in semifinale a livello Atp mi fa stare bene».

La conferenza stampa del tennista romano (febbraio 2024)

«Sono stati mesi complicati, non sono riuscito a competere, e quindi questo mi ha fatto soffrire parecchio. Rispetto al passato ho accettato un po’ meno questi problemi. Mi impegnavo tanto ma non potevo sentirmi giocatore. Per fortuna ora mi sento di aver superato tutto, mentalmente e fisicamente. Ho tanti stimoli, ho voglia di giocare tornei e sentirmi giocatore. Sento una bella energia nell’aria».

Sul lavoro che sta facendo con Roig, il suo nuovo allenatore:

«Con Roig mi sto trovando molto bene. Ha un metodo in cui crede molto, testato anche con Nadal. E’ molto tecnico, lavoriamo anche su come colpire la palla. Ci concentriamo su ogni dettaglio. E’ un lavoro interessante, include tutto il mio tennis. Mi dà tantissimi stimoli. Gioco a tennis da quando ho 7 anni, sono venti anni che faccio la stessa cosa».

Poi su Sinner

«Provo come sempre grandissima stima per Jannik, la prima volta che ci ho giocato a Montecarlo mi ero accorto che il ragazzo era speciale. Da una parte mi sorprende dall’altra no. Sta facendo cose pazzesche, siamo in contatto, ci sentiamo spesso, mi sta aiutando molto, anche la Coppa Davis ha fatto effetto molla. Nel tennis ci stimoliamo a vicenda, vedere un italiano che si allena con me e che gioca con me e che sta lassù, fa venire voglia anche a me di stare lassù».

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