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Vinicius in lacrime: «Non ho mai pensato di lasciare Madrid, così la darei vinta ai razzisti»

In conferenza: «Ogni volta che protesto mi sembra che la situazione peggiori. Non mi batto contro i tifosi della Spagna, mi batto contro il razzismo nel mondo»

Vinicius in lacrime: «Non ho mai pensato di lasciare Madrid, così la darei vinta ai razzisti»
Brazil's striker #21 Endrick (L) celebrates with Brazil's midfielder #07 Vinicius Jr (R) after scoring the opening goal of the international friendly football match between England and Brazil at Wembley stadium in north London on March 23, 2024. (Photo by Ben Stansall / AFP) / NOT FOR MARKETING OR ADVERTISING USE / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

«Mi sento sostenuto dai miei compagni e dai calciatori. Spero e mi auguro che il razzismo diminuisca. Non resta che lavorare e continuare sulla strada già iniziata. I calciatori mi mandano messaggi di sostegno». Queste le parole di Vinicius, particolarmente provato e in lacrime, durante la conferenza stampa alla vigilia di Spagna-Brasile. All’attaccante brasiliano sono state fatte molte domande sulla sua lotta al razzismo e le vessazioni che subisce in campo.

«La mia famiglia mi sostiene e anche chi mi segue mi incoraggia e mi dice di continuare a lottare. Cerco l’uguaglianza nel prossimo futuro. Voglio che ci sia uguaglianza e che la vita sia normale per tutti».

Il sostegno dai suoi colleghi e compagni

«Ricevo aiuto da tanti colleghi. Stiamo lavorando, non solo per la Spagna, perché non succeda più in tutto il mondo. Insisto, tanti colleghi, organizzazioni mi hanno dimostrato il loro sostegno. È qualcosa di essenziale per far sì che la situazione cambi. Lo hanno già fatto tante volte con me, con la mia famiglia… Voglio che questo cambi, così ogni volta che vengo qui non mi verranno più fatte queste domande».

Sul razzismo impunito

«La mancanza di punizioni è ciò che mi rende frustrato ogni giorno. Sarebbe importante punire. La gente avrebbe paura e così si potrebbe dire ai bambini che non dovrebbero farlo».

Vinicius: «Ho parlato con tante persone che mi hanno aiutato, voglio combattere il razzismo nel mondo»

La situazione in Spagna

«Ogni volta che protesto mi sembra che la situazione peggiori. Non mi batto contro i tifosi della Spagna, mi batto contro il razzismo nel mondo. Ho parlato con tante persone che hanno voluto aiutarmi… Ci saranno persone che parlano bene di me e parlano male. Ma devo abituarmi a questo. Ho sempre intenzione di aiutare tutte le organizzazioni a combattere il razzismo. Ho parlato con la Uefa, con la Fifa, con LaLiga ed è vero che sta migliorando, e funziona».

Il sostegno della federazione brasiliana

«Devo ringraziare il presidente e tutti i calciatori brasiliani. Dentro e fuori dal campo. Il presidente ha anche esercitato le leggi del Brasile e ha lavorato per eliminare il razzismo dal Brasile. Grazie anche alla mia famiglia per il sostegno, anche se anche loro soffrono. Ora capisco di più del razzismo, per questo parlo con tanta consapevolezza. Mohamed Ali è stato un esempio e sono qui per parlare a nome dei brasiliani».

La forza di continuare

«La mia famiglia, tutte quelle persone che soffrono ogni giorno. Altre persone non hanno altrettante prospettive per il futuro. Amo essere qui per rappresentare tutto ciò che sono, la mia famiglia, il Brasile… Sono già un vincente per essere dove sono. Voglio migliorare e aiutare la mia squadra».

Il Real Madrid e il suo tifo

«Non ho mai pensato di lasciare Madrid perché se me ne andassi la darei vinta ai razzisti. Voglio restare qui, nel miglior club del mondo. Continuerò a lottare e a segnare gol in modo che la gente possa vedere di più la mia faccia. Continuerò a migliorare perché questo accada I razzisti sono una minoranza, e non sempre succede. Dato che sono un giocatore audace, essendo al Real e vincendo titoli, è complicato. È complicato, ma continuo, perché il presidente mi sostiene, il club mi sostiene… Se me ne andassi sarebbe un trionfo per i razzisti».

 

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