I club guadagneranno meno a partita, circa 6 milioni di euro contro gli 8 di oggi. Ceferin rischia di essere il primo sponsor della Superlega

Il Corriere dello Sport analizza il nuovo format della Champions che andrà in scena già dalla prossima stagione. Più partite in calendari già congestionati. La nota positiva, come sbandierato dalla Uefa, dovrebbero essere gli introiti superiori rispetto all’attuale format. Per il quotidiano però, con la nuova Champions, c’è il rischio di guadagnare meno di quanto si incassa oggi.
La nuova Champions vale di più, ma i club guadagneranno meno
Le partite minime garantite saranno 8, due in più rispetto all’attuale format della Champions. Nonostante ciò, c’è “il rischio di ritrovarsi con una Champions leggermente più povera rispetto ai proclami del presidente Ceferin“.
“Dicono che la nuova Champions varrà 626 milioni in più rispetto a questa. Nel concreto, cresceranno però le spese operative dell’Uefa che per far funzionare la macchina tratterrà per sé stessa 387 milioni anziché 323 come oggi. Per quanto riguarda i club, la ricchezza senza limiti sbandierata dalla confederazione europea rischia di trasformarsi in pura illusione. Numeri alla mano, nel nuovo torneo si giocheranno 189 match e non più 125 (+64) e la media gare per società salirà da 7,8 a 11,8. Al tempo stesso tra diritti tv, premi legati ai successi, ricavi commerciali e bonus per i passaggi del turno, ogni partita ora può valere per un club una media di 8 milioni di euro ma dalla prossima stagione questa cifra scenderà a 6, con un decremento del valore del 28,6%. Più giochi e più guadagni (è il modello che favorirebbe le big citato da Allegri) ma se non giochi molto rischi di fare un giretto per l’Europa che conta e poi tornare a casa con meno soldi di prima“.
Le promesse di Ceferin sono la principale pubblicità per la Superlega
Con questo scenario, le promesse di Ceferin rischiano di diventare parole vuote. Così diventerebbe il primo sponsor della Superlega:
“E se il progetto di Ceferin si trasformasse in un assist per i sostenitori della Superlega, che non riconoscono più all’Uefa il ruolo di mediatore e di garante del benessere collettivo?“