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Juan Jesus, l’agente attacca la Gazzetta: “Ricostruzione anche offensiva, non era previsto l’avvocato”

Calenda su X. «Il difensore non si è affidato alla testimonianza dei compagni perché ha depositato un filmato come prova dei fatti»

Juan Jesus, l’agente attacca la Gazzetta: “Ricostruzione anche offensiva, non era previsto l’avvocato”
Napoli's Brazilian defender #05 Juan Jesus celebrates after scoring a goal during the Serie A football match between Inter Milan and Napoli at San Siro stadium in Milan, on March 17, 2024. (Photo by Isabella BONOTTO / AFP)

Calenda, agente di Juan Jesus, ha pubblicato un post su X in cui replica ad alcune informazioni riportate dalla giornalista Elisabetta Esposito, scritto per “La Gazzetta dello Sport“. L’agente replica alle accuse nei confronti di Juan Jesus, che avrebbe avuto un approccio ingenuo al caso.

“Ho sentito e letto varie ricostruzioni molto discutibili sui media riguardo gli ultimi sviluppi della vicenda Juan Jesus – Acerbi. In particolare nell’articolo a firma della giornalista Elisabetta Esposito, pubblicato sulla Gazzetta dello Sport, sono contenute gravi inesattezze e deduzioni fantasiose e, per certi versi, offensive. Voglio, quindi, precisare quanto segue a tutela della reputazione mia e di Juan a cui ho cercato di dare tutto il supporto in questi giorni così difficili”

“Non ci siamo dimenticati dell’avvocato, abbiamo seguito le regole”

“Juan Jesus si è presentato all’audizione senza avvocato perché essendo teste/persona offesa non è prevista la presenza di alcun legale: lo stesso Ufficio che lo aveva convocato aveva precisato questo aspetto. Non ci siamo dimenticati dell’avvocato: abbiamo seguito le regole. Basta conoscerle;

Juan Jesus ha dato il suo contributo alle investigazioni, raccontando quanto successo e depositando anche un filmato, senza doversi affannare a “cercare” (ex post?) un compagno che potesse “confermare” quello che è chiaramente accaduto;

posso rassicurare tutti, e in particolare la dott.ssa Esposito, che Juan Jesus capisce perfettamente l’italiano, sa leggere un verbale di dichiarazioni e non è un ingenuo né uno sprovveduto come viene dipinto nell’articolo, con accenti che, sinceramente, sembrano figli di stereotipi (per non dire altro) duri a morire e che non fanno onore al più importante quotidiano sportivo italiano;

mi sarei piuttosto chiesto perché mai sia stata necessaria ad Acerbi una fitta preparazione di una settimana per “studiare la migliore strategia difensiva” se era così evidente l’assenza della discriminazione?

mi sarei piuttosto interrogato su quali “prove” abbia portato Acerbi oltre alla sua interpretazione delle parole rivolte a Juan Jesus, … ma non faccio il giornalista e, quindi, non so spiegarmi perché queste semplici domande non siano state neppure affrontate.

Ancora una volta siamo di fronte al tentativo di non guardare il problema, fermandosi a considerazioni para-giuridiche maldestre e che non aiutano a capire. Peccato!”

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