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Barella non ha bisogno di simulare rotolandosi per terra. È un malcostume della serie A che va corretto (Corsera)

Gli arbitri sbagliano, ma anche i calciatori e andrebbero punti come avviene In Premier, dove guai a chi simula: la condanna è unanime.

Barella non ha bisogno di simulare rotolandosi per terra. È un malcostume della serie A che va corretto (Corsera)
Db Milano 19/03/2022 - campionato di calcio serie A / Inter-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Nicolo' Barella

Il Corriere della Sera tira le somme di questo disastroso week end arbitrale in Italia. Tre sospensioni, Di Bello per Lazio-Milan, Marchetti  per Toro-Fiorentina, e ora anche Ayroldi, per Inter-Genoa. Da questo disastro, oltre alle evidenze e al di là dei retropensieri e delle eventuali macchinazioni, emergono due considerazioni importanti:

la prima è che “avanti di questo passo, il designatore Rocchi dovrà presto tirar fuori i cartellini dal cassetto e tornare ad arbitrare (farebbe meglio del 90% dei suoi sottoposti, purtroppo)”

La seconda riguarda invece i calciatori. Perché, scrive il Corsera, se è vero che la nuova generazione di arbitri, talvolta anche la vecchia, sta dimostrando grandi limiti e lacune, è anche vero che il comportamento dei giocatori non è rispettoso e non fa onore al lavoro che fanno. “E non parliamo in questo caso delle proteste da saloon, ma di simulazioni”.

Brutto gesto di Barella

Il punto è il comportamento di Barelle in Inter-Genoa

“Così come l’Inter non avrà bisogno di un rigore inesistente per conquistare con pienissimo merito uno scudetto da sogno, allo stesso modo un campione come Barella, il miglior calciatore italiano di oggi, non ha bisogno di rotolarsi per terra. Non è un bel messaggio. E questo vale per tutti, perché purtroppo il malcostume riguarda tutta la serie A. Anche il milanista Hernandez, per dire, a volte accentua. Il trend del torneo è negativo: siamo già a quota 7 gialli, quando nella stagione passata furono 8 in tutto. In Premier, guai a chi simula: la condanna è unanime. Questione di mentalità da correggere. Come? Con qualche ammonizione in più, certo. Ma anche, anzi soprattutto, attraverso l’esempio”.

 

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