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Napoli, i compagni rivendicano gli stessi privilegi di Osimhen (Corsera)

Nello spogliatoio regna il malcontento: Elmas è voluto andare via, Zielinski anche. Non c’è un ds con veri poteri che governi l’ambiente

Napoli, i compagni rivendicano gli stessi privilegi di Osimhen (Corsera)
Napoli's Nigerian forward #09 Victor Osimhen warms up before the Italian Serie A football match between Juventus and Napoli, at The Allianz Stadium, in Turin on December 8, 2023. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

Napoli, i compagni rivendicano gli stessi privilegi di Osimhen. Lo scrive il Corriere della Sera con Monica Scozzafava.

Il violino di Garcia si è scordato nell’arco di un mesetto, ma la sua sostituzione è arrivata quando la situazione è già sfuggita di mano a tutti.

Nello spogliatoio si insinua con insistenza il seme del malcontento. Elmas si allena spesso da solo in palestra perché gioca poco e vuole andar via e alla fine ci riesce; Zielinski ha la testa altrove perché ha rifiutato il rinnovo e vuole l’Inter; Osimhen fa le bizze prima del nuovo contratto, lo ottiene e va in Coppa d’Africa per un mese. Torna in ritardo, poi decide che non è in forma per giocare.

Tutto consentito (da chi?): i compagni, stufi, rivendicano gli stessi privilegi. Chi fa da mediatore? C’è un d.s., Mauro Meluso, che fa il suo lavoro con onestà ma le intromissioni di De Laurentiis, il presidente tuttofare, lo limitano. I risultati sono da retrocessione, ma il 4° posto resta l’obiettivo.

La gestione di Osimhen a Napoli e queella di Mbappé a Madrid

La sottile differenza tra De Laurentiis e Florentino Perez nella gestione dei casi Osimhen e Mbappé

C’è chi sostiene che Aurelio De Laurentiis abbia convocato quella inutile conferenza stampa fiume solo per poter dire che lui conversa abitualmente con Florentino Perez. Ci sembra esagerato, anche perché non ci pare che De Laurentiis tragga alcun insegnamento dalla presunta frequentazione con l’illustre collega. Ovviamente l’obiezione più elementare, quella da lemure diciamo, sarebbe dire: ma davvero vogliamo paragonare Napoli e Real Madrid? Ovvio che no.

De Laurentiis Florentino Perez e la diversa idea di gruppo

Ma il punto è un altro. Il punto è (ANCHE) la diversa gestione dei casi Osimhen e Mbappé. La gestione dell’addio del nigeriano è un caso di scuola di pessima gestione di un gruppo di lavoro, e presenta anche qualche dubbio sulla cultura d’impresa. De Laurentiis rincorre invano il nigeriano un’estate intera e – dopo una serie di scaramucce, gaffes, litigi – lo acciuffa in extremis prima che decada il decreto crescita. Pur di garantirsi il ritorno dei 120 milioni della clausola per la sua cessione, gli riconosce un rinnovo con aumento retroattivo. Osimhen firma il rinnovo posticcio con la clausola in cambio dell’ingaggio annuale di dieci milioni di euro netti. Con la logica conseguenza di aumentare il malcontento nello spogliatoio dove, ad esempio, c’è Kvaratskhelia il cui stipendio non arriva a un milione e mezzo di euro. Kvara non è l’unico scontento. I compagni osservano che il calciatore che guadagna il triplo e il quadruplo (e anche più) di tutti gli altri, vive in maniera piuttosto disinvolta l’appartenenza al Calcio Napoli. Sta fuori cinquanta giorni, rientra con ritardo, non gioca col Genoa. Senza dimenticare i litigi dei mesi precedenti.

Il Madrid non si stende ai piedi di Mbappé

Di contro, al Real Madrid Florentino Perez sta facendo sapere urbi et orbi che la Casa Blanca non è disposta a stendersi ai piedi di Mbappé. Che il Madrid è pronto ad accogliere il fuoriclasse francese ma alle condizioni della casa madre. Che sono le condizioni necessarie e sufficienti per non sfasciare lo spogliatoio, ossia per non creare un caso Osimhen a Madrid. Con le dovute differenze perché, con tutto il bene, Victor è il cugino lontano di Kylian.

Florentino evidentemente ha idee diverse sull’importanza del gruppo e sulla gestione d’impresa. Non a caso il Chiringuito (trasmissione molto vicina a Florentino: ma gli uomini di casa bisogna saperli fare, è un ruolo che va svolto con stile, competenza e savoir faire, altrimenti si passa per camerieri) ha registrato un video di cinque minuti in cui ha fatto sapere che, se dovesse accettare la proposta del Madrid, Mbappé non guadagnerebbe più di Bellingham o di Vinicius. Il Real Madrid non si snatura nemmeno per il calciatore più forte del mondo. Ne riconosce il valore, ci mancherebbe, ma non calpesta ogni minima regola di gestione del gruppo. Sa che altrimenti ci sarebbe il disastro.

Evidentemente queste conversazioni tra De Laurentiis e Florentino Perez restano a un livello molto superficiale. Troppo.

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