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Lega Serie A, terremoto in vista: Juve, Milan e Inter rivogliono il potere, Casini rischia

Il Giornale: la rivolta dei grandi. Appoggiano Gravina e la Serie A a 18. Lotito e Cairo rischiano di andare in minoranza. Adl cane sciolto

Lega Serie A, terremoto in vista: Juve, Milan e Inter rivogliono il potere, Casini rischia
Db Milano 30/06/2022 - assemblea ordinaria Lega Calcio Serie A / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Lorenzo Casini

Lega Serie A, terremoto in vista: Juve, Milan e Inter rivogliono il potere, Casini rischia. Ne scrive Franco Ordine sul Giornale.

La serie A comincia a marciare divisa in tre mini blocchi verso la meta delle riforme. A poche ore dall’assise milanese di domani, la spaccatura, clamorosa, è diventata pubblica al culmine dell’incontro avvenuto venerdì sera a Roma presso gli uffici del presidente Gravina (presenti Marotta per l’Inter, Scanavino e Calvo per la Juve, Scaroni per il Milan da remoto, la Roma con delega) che ha preso atto della frattura.

Inter, Juve e Milan – col sostegno di Roma e Fiorentina – hanno presentato a Gravina il loro format di campionato che prevede
la riduzione da 20 a 18 club.

Inter, Juve e Milan, con l’appoggio di Roma e Fiorentina infatti sono decise a reclamare un maggior peso politico (oggi uno vale uno) all’interno della stessa Lega «visto che rappresentiamo l’80% del fatturato al pari della Lega che reclama maggiore rappresentanza in federcalcio» la spiegazione didascalica.

Non solo ma la triade è convinta di cementare intorno alla posizione altri consensi così da guadagnare i numeri indispensabili per sfiduciare l’attuale presidenza e modificare gli equilibri attuali. 

Lunedì assemblea della Lega Serie A, potrebbe essere il giorno dell’attacco.

Il piano Lega Serie A

Anche la Serie A ha il suo piano per riformare da cima a fondo il calcio italiano. In questi giorni si sta delineando un’opposizione tra Figc e massimo campionato italiano. Il piano anticipato da Repubblica è diverso da quello presentato dalla Federcalcio.

Dodici articoli, 45 voci complessive. Il documento con cui la Serie A vuole riformare il calcio italiano unisce di tutto: proposte curiose, idee rivoluzionarie e pensieri folkloristici. Le 25 pagine saranno lunedì sul tavolo dei 20 club: è la base da portare martedì in Federcalcio per iniziare la battaglia con la Figc“.

Salary cap, extracomunitari, arbitri professionisti e meno partite

Il piano della Serie A ha inizia con la richiesta di un salary cap. “un tetto alle spese sul modello spagnolo, che impedisca di sostenere stipendi eccessivi in rapporto al fatturato del club“. In pratica, scrive Repubblica, prima di comprare serve far quadre i conti. Altrimenti c’è il blocco del mercato.

Nel piano si parla anche degli extracomunitari. Secondo la Serie A si potrebbe “ingaggiarne due senza necessariamente sostituirne altri“. Una proposta anche sui contratti dei calciatori con la possibilità di farli valere per 8 anni (è l’idea di De Laurentiis). Per quanto riguarda le spese, il massimo campionato propone “la riduzione automatica del 30% degli stipendi dei calciatori per chi retrocede e l’abolizione del “prelievo forzoso” che la Serie B esercita su chi retrocede“.

Nessuna intenzione di subire dei limiti per l’iscrizione in Serie A. Piuttosto meglio una sorta di “selezione naturale“. In Lega non vogliono permettere alla Figc di fissare criteri di iscrizione senza consultare chi li deve rispettare. Le squadre chiedono anche “un sistema di arbitri professionisti e indipendenti dalla Figc e un taglio drastico alla Coppa Italia“.

L’idea è di far sì che alcune partite valgano sia per la coppa che per il campionato, con l’obiettivo di ridurre il numero complessivo di partite in stagione. Il modello è l’In-Season Tournament dell’Nba. In questo modo sarebbe qualificata per le coppe europee anche la finalista della Coppa Italia.

Le altre proposte comprendo “il Var a chiamata per 1-2 volte a partita per ogni squadra e la trasmissione in diretta dei dialoghi arbitro-Var: magari sperimentandola in Coppa Italia“.

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