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De Laurentiis è d’accordo con la Superlega: «il calcio in tv dev’essere gratis»

Al Financial Times: «tu come imprenditore devi saper raccogliere una pubblicità gigantesca. E servono immagini belle, come in Formula Uno»

De Laurentiis è d’accordo con la Superlega: «il calcio in tv dev’essere gratis»

De Laurentiis è d’accordo con la Superlega: «il calcio in tv dev’essere gratis». Al seminario organizzato dal Financial Times sul business del calcio, De Laurentiis ha espresso la sua ricetta ed è una ricetta in linea con le idee della Superlega.

“Deve essere gratis per tutti – dice -. Se vuoi recuperare pubblico devi andare in diretta tv gratis. E tu come imprenditore devi essere quello che sa raccogliere una pubblicità gigantesca. E conta anche come fai vedere il calcio. Non solo negli stadi, che in Italia sono fatiscenti e non confortevoli per il pubblico.

Parlo anche della tv: non è possibile che in Formula 1 le immagini mi facciano quasi credere di essere al posto del pilota e nel calcio non sia così. Io vorrei scegliere i miei registri, e dico sempre che l’esempio di come trasmettere una partita è la finale del Mondiale tra Argentina e Francia. Ma il calcio si è invecchiato anche come gioco: bisognerebbe sedersi ad un tavolo e riflettere, ma il nostro è un grande circo in cui non ti puoi fermare a pensare e quindi non puoi ribellarti”.

Cosa disse la Superlega sui diritti tv (quel che dice De Laurentiis)

La grande novità sottostimata della Superlega sarebbero le partite gratis in tv (e addio pezzotto)

È passato sottotraccia, ma nemmeno tanto. La vera novità, forse il punto davvero “dirompente” del progetto della nuova Superlega non è tanto il formato della competizione, quanto una parolina vincente: “gratis”. Le partite gratis in tv, per tutti. Su un’unica piattaforma, senza abbonamenti eccetera eccetera. E il pezzotto muto.

Detta così, pare facile. Invece c’è un modello, e l’ha spiegato ad After Foot su Rmc Anas Laghrari, co-fondatore di A22, la società che cura interessi e comunicazione della Superlega. Si chiama “Unify”.

“È qualcosa che non era possibile prima perché non c’era la tecnologia per farlo. Quante persone vorranno vederle se è gratis, semplicemente inserendo una email e collegandosi ad un’applicazione? Centinaia di milioni di persone. Queste sono le persone che generano i soldi. Somme colossali ottenute grazie alla pubblicità”.

Anas Laghrari cita come esempi Google e Meta o Spotify a livello europeo. In pratica l’idea è: tutti possono vedere il calcio gratis, con le pubblicità, poi puoi comprarti un abbonamento premium senza spot: “Daremo la scelta all’utente. Se vuoi scegliere la tua fotocamera, puoi farlo. Se vuoi diventare un commentatore della tua squadra preferita, avere follower come su Twitch, saremo in grado di permetterlo. Offriremo molte possibilità che collegheranno una comunità. Oggi soffriamo per consumare il calcio. Immagina di mettere tutti nello stesso posto, e che ci sia un solo modo per farlo: mettere assieme i migliori e distribuirli gratuitamente, verranno tutti a casa tua”.

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