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La Serie A vuole una Serie C più smilza, la B vuole una retrocessione in meno, e la riforma langue

Tuttosport fa il punto sul progetto di riforma del calcio italiano e c’è il nodo degli introiti delle scommesse

La Serie A vuole una Serie C più smilza, la B vuole una retrocessione in meno, e la riforma langue
As Roma 09/02/2023 - Assemblea straordinaria elettiva di Lega Pro / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

La Serie A vuole una Serie C più smilza, la B vuole una retrocessione in meno, e la riforma langue

In Figc si lavora per definire la riforma del calcio italiano. Un’operazione che permetterebbe al sistema calcistico italiano morente di avere una boccata d’ossigeno. Lo scrive Tuttosport che racconta di come il presidente Gravina incontri difficoltà nel mettere d’accordo le diverse leghe. Serie A, Serie B, Lega Pro, tutte vogliono più o meno un occhio di riguardo. Tutte disposte però a rinunciare a poco o nulla per aver un salvagente dalla Figc. Scrive il quotidiano sportivo:

Finora tutti hanno detto cosa intendono prendere, adesso è venuto il momento di dichiarare cosa sono disposti a dare. È il prossimo passaggio del percorso verso la riforma del calcio professionistico italiano avviato dal presidente federale Gabriele Gravina“.

Le richieste delle Serie A e delle altre leghe

Gravina chiede sintesi. L’11 marzo il termine ultimo per potare proposte ed iniziare quel processo gridato a gran voce da tutti gli attori del sistema. Tuttavia, fino ad adesso, il presidente federale ha visto sul suo tavolo proposte inconciliabili.

La Serie A vuole una Serie C decisamente più smilza per diminuire il flusso di mutualità. La Lega B vuole una retrocessione in meno. E la Lega Pro vuole finanziamenti più robusti per accettare questi sacrifici“.

Senza dimenticate che in ogni Lega gioca un ruolo anche la politica. Le elezioni dei presidente sono in programma nel giro di un anno e nessuno vuole andare all in sulla riforma.

Le soluzioni proposta dal presidente Figc Gravina

“Potrebbe diventare centrale il sistema di spareggi tra campionati per determinare una promozione o una retrocessione in più o in meno. Ma il pilastro resta sempre quello della selezione dei club professionistici tramite norme più rigorose per l’iscrizione ai campionati con paletti più severi su fideiussioni, liquidità, vivai e infrastrutture“.

Si pensa quindi a una Serie C con due gironi da 20 squadre, ad esempio. Il maggiore rigore accoglie il favore del governo, disposto a dare una mano su interventi strutturali e di prospettiva. Infine c’è il betting con l’apertura alla partecipazione dei club a una quota delle scommesse.

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