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Cannavaro: «Io tecnico del Napoli? Sarebbe anche ora! Sono pronto»

A Tuttosport: «A decidere è il presidente e non mi sono arrivati messaggi. Var? Va sfruttato appieno, non parzialmente; chissenefrega se le partite dureranno di più».

Cannavaro: «Io tecnico del Napoli? Sarebbe anche ora! Sono pronto»
Ci Napoli 07/09/2022 - Champions League / Napoli-Liverpool / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Fabio Cannavaro

Fabio Cannavaro, ex calciatore e ora allenatore, è stato intervistato da Tuttosport, dove ha parlato dell’andamento della Serie A in questa stagione.

«E’ un torneo decisamente molto più attrattivo e avvincente rispetto alla scorsa stagione con due squadre ravvicinatissime nel punteggio. L’Inter a mio avviso è superiore come giocatori, ha un organico più completo e profondo, sfoggia un bel calcio offensivo. La Juve ha ceduto molti giocatori prendendone pochissimi».

Cosa pensa del Var e delle furibonde polemiche che settimanalmente ne scandiscono il semi-fallimento?

«Il Var va usato per quello che è: un importantissimo e fondamentale strumento di aiuto per il calcio e per cancellare gli errori umani degli arbitri. Ma va sfruttato appieno, non parzialmente. Chissenefrega se le partite dureranno 5 o 10 o 15 minuti in più. La strada è quella del tempo tecnico come nel basket».

Perché non profeta in patria nella sua Napoli?

«Sarebbe anche ora, eh! Mi pare il caso, io sono pronto. Ma a decidere è il presidente e, onestamente, non mi sono arrivati messaggi. L’unico contatto reale è stato con il Besiktas; alla fine, però, hanno optato per un altro tecnico. Al Napoli la situazione è molto difficile: il dopo Spalletti, tecnico straordinariamente meticoloso, non ha funzionato. E sono pesate anche le ulteriori partenze di Kim e Giuntoli. Ventidue punti in meno rispetto allo scorso anno sono un’enormità, i tifosi sono arrabbiati».

Il mese scorso, Cannavaro era stato intervistato a La Stampa sulla situazione del Napoli:

Si è dato una spiegazione di quello che sta accadendo oggi alla squadra di Mazzarri?
«Non credo sia un problema di organico o di campagna acquisti mediocre. Hanno smarrito il gioco. È una squadra che non si diverte più. Manca alchimia, manca fame. Bisognerebbe far ritornare quell’impronta di Spalletti. Gli avversari ora conoscono meglio i giocatori, li studiano. Sono gli azzurri che devono farsi trovare pronti a reggere l’urto. Sotto questo aspetto ho visto diversi giocatori impreparati».

Lei suggerirebbe un nuovo centrale difensivo agli azzurri. È lì la falla per la è partenza di Kim?
«Per me le lacune sono caratteriali, nel temperamento. Beh certamente un giocatore come Buongiorno del Torino mi piace molto. Ha dimostrato di avere i numeri giusti per essere un grande difensore».

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