A Sportweek: «Lo scoprii due giorni dopo la sua morte tra le chiamate perse. Ricordo Maradona a casa di Bagni, veniva in Romagna per trovare calore»

Biagio Antonacci: «Conobbi Maradona quando andava da Salvatore Bagni a Cesenatico, qualche volta mi univo anche io»
Biagio Antonacci, cantautore e musicista italiano, ha rilasciato un’intervista a Sportweek dove ha parlato della sua passione per lo sport e per il calcio.
La sua nuova forma di tempo libero lascia spazio anche alle partite dell’Inter?
«Certo, l’Inter c’è sempre. Quest’anno l’ho vista allo stadio contro la Roma, la famosa gara dell’attesa dei fischi a Lukaku: abbiamo vinto, segnando appena un gol visto che Mourinho aveva blindato laporta. Non potevo credere che la sua squadra giocasse così male…»
Gli è ancora legato?
«Per me è stato ed è tuttora il mito. È l’allenatore che mi ha fatto più godere nella storia, a lui devo momenti di bellezza pura, come la finale di Champions di Madrid, a cui ovviamente ero presente. Ho goduto fino alla fine e, dopo la vittoria, è successa una cosa meravigliosa: allo stadio hanno messo una canzone di Ligabue e poi la mia Liberatemi… Lì ho proprio perso la testa, l’ego è esploso! Con tutta la curva che ballava e cantava, è stato epico»
Il ricordo di Maradona
Una delle canzoni del nuovo album si intitola “A cena con gli dei”. Potesse scegliere qualche dio dello sport chi vorrebbe incontrare?
«Sarà scontato ma io dico Maradona, il più grande di tutti i tempi. L’ho conosciuto quando andava da Salvatore Bagni a Cesenatico, erano molto legati e quando cercava una compagnia vera veniva in Romagna. Un paio di volte sono andato anch’io, mangiavamo e io cantavo qualche canzone. Ecco, quelle cene le rivivrei volentieri, ma c’è qualcun altro con cui avrei davvero urgenza di parlare: Marco Pantani. Veniva spesso ai miei concerti, ogni tanto ci sentivamo e, due giorni dopo la sua morte, frugando nel cellulare che non era semplice da gestire come quelli di oggi, trovai una sua chiamata persa di qualche mese prima. Il pensiero di quella mancata risposta me lo porto ancora dietro e vorrei averlo vicino a questa cena con gli dei per chiedergli finalmente che cosa avesse da dirmi. L’unica cosa che ho potuto fare invece è stata dedicargli “Convivendo parte 1” (un album, ndr) una canzone, ma meritava molto di più».