Sul CorSport: “Mourinho è un uomo di cultura, persona non volgare, le sue reprimende han fatto la storia. La sentenza è nel curriculum”

José Mourinho è stato al centro dell’attenzione mediatica per le parole che aveva rivolto all’arbitro Marcenaro prima della partita della Roma contro il Sassuolo. Dopo “la cura”, ieri in conferenza ha detto: «Noi allenatori non dobbiamo parlare degli arbitri prima della partita. È una riflessione che ho fatto da solo e che ho partorito con il procuratore. Dopo possiamo criticare di più o di meno»
Ivan Zazzaroni ne prende le difese sul CorSport:
“E se per una volta il calcio non punisse Mourinho? E se si dimostrasse più forte delle parole, soprattutto quelle pronunciate da un professionista che in più di vent’anni ad altissimo livello ne ha viste, sentite e anche subite di ogni colore? E se gli arbitri accantonassero finalmente la loro fastidiosa e antistorica suscettibilità affrancandosi da pressioni e provocazioni dirette e indirette?
Ho seguito con attenzione la conferenza stampa – in italiano – del tecnico della Roma e ho apprezzato il fatto che non abbia chiesto scusa a Marcenaro: le scuse non erano dovute. Perché «non ho offeso nessuno» come ha precisato Mourinho prima di aggiungere che «non si dovrebbe parlare degli arbitri prima della partita».
Una bellissima frase di Rumi recita così: «Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo lì». II calcio offre quasi ogni giorno campi immensi e occasioni per misurare la qualità delle persone e dei professionisti: fare l’arbitro non è semplice, ma chi decide di intraprendere questa attività deve sapere a cosa e a chi va incontro.
Ma in realtà la tecnologia Var è entrata a far parte della giustizia sportiva definendone nuove responsabilità. Sarebbe facile mandare a quel paese una macchina e invece, all’antica, resta un confronto fra uomini: Mou contro Marce, il test è un altro, un test d’intelligenza. Mourinho è un uomo di cultura, persona non volgare, le sue reprimende – come i suoi mantra – han fatto la storia. Si ricavi da questo curriculum la sentenza. Assolto per palese capacità di intendere e volere”.