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Osimhen con l’espulsione si fa Natale e Capodanno in Nigeria. Vacanze anticipate e 10 milioni in saccoccia

Mazzarri era chiamato a fare una cosa sola: portare tranquillità. Manco in quello è riuscito. La squadra è più nervosa di prima.

Osimhen con l’espulsione si fa Natale e Capodanno in Nigeria. Vacanze anticipate e 10 milioni in saccoccia
Napoli's Nigerian forward #09 Victor Osimhen (C) walks off the pitch after a red card during the Italian Serie A football math between Roma and Napoli at the Olympic stadium in Rome on December 23, 2023. (Photo by TIZIANA FABI / AFP)

FALLI DA DIETRO – COMMENTI ALLA 17° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2023-24

Napoli in caduta libera.

Quinta sconfitta in otto gare per Mazzarri.

Peggio dell’arrogante Stradivari francese.

È rissa all’Olimpico.

La tattica-trappola di Mou è nota.

Menare, provocare e sperare in un po’ di culo.

La squadra più corretta (dati alla mano) contro la più fallosa. Ovvio quale delle due sia destinata a soccombere.

All’Olimpico il calcio non c’è.

Ci sono stati 46 falli, 14 ammoniti, 35 minuti di gioco effettivo, e due cartellini rossi.

Entrambi contro gli azzurri, entrambi eccessivi.

Sì, eccessivi.

Perché Polinapoli reagisce è vero, ma in quel caso è giallo.

E Osi manco lo tocca, quello.

Osi, già.

Con l’espulsione si fa Natale e Capodanno in Nigeria.

Per vacanze anticipate e 10 milioni in saccoccia.

Chi meglio di lui.

Intanto Cristante è libero di menare impunito chiunque passi a lui davanti.

E intanto l’altro Kris è libero di pestare sistematicamente Kvara.

Concedendo a Mou le clownerie più impreviste e inquietanti.

“Basta! Basta! Basta! Stai sempre per terra! Porta rispetto!” Urla il paraculo portoghese.

E poi alle timide giustificazioni del georgiano risponde col finto chiarimento paterno.

Mani in faccia.

Che sono più una provocazione che una carezza.

Tuttavia anche in 11 la squadra affidata a Mazzarri non tira mai in porta.

E riesce nell’impresa di far sembrare i sangue-oro una squadra di calcio.

I gioielli appannati.

Il kosovaro che prende venti metri da un Gallo più scartellato che mai.

Niente gioco. Niente intensità, Niente cattiveria.

Squadra spenta.

Squadra sulle gambe dopo un’ora.

Squadra che non mette insieme tre passaggi.

Mazzarri era chiamato a fare una cosa sola: portare tranquillità.

Manco in quello è riuscito.

La squadra è più nervosa di prima.

Se non è fallimento questo.

È amaro anche il torbato.

Giro su Rete4 dove, non a caso, mandano “Non ci resta che piangere”.

Unica carezza al cuore.

Dalla cucina il profumo degli struffoli appena fritti dalla mogliera.

A San Siro i Suninter si scambiano auguri per un Natale tranquillo dopo i tre punti per niente facili rimediati contro il Lecce.

Migliore in campo Yannik Bisseck ventiquattrenne difensore di Colonia roccioso e veloce.

Sblocca la partita e si esalta sulla marcatura del pericoloso Banda.

Altro osservato speciale Arnautovic.

A lui il compito di sostituire il capitano.

Grande partita la sua.

Non solo l’assist d’oro per Barella.

Ma tutto un lavoro sporco contro i rognosi difensori salentini.

Partita in qualche modo parallela della Vecchia allo Stirpe.

Anche in Ciociaria svetta un giovane rincalzo.

Kenan Yıldız diciottenne turco cresciuto in Germania.

Un esordio da sogno.

Al 12’, un’autentica perla.

Il ragazzino salta quattro uomini e poi spara una saetta sul palo di Turati per un memorabile primo gol in Serie A.

Gara complicata che si inasprisce dopo gli infortuni di Locatelli e Sandro e dopo il pari di Baez.

Acciughina allora richiama il gioiellino per inserire il discusso Vlahovic.

Ci penserà lui a sbloccarla.

Cross di McKennie.

Testa del serbo che gira il pallone nell’angolo più lontano.

Risultato pesantissimo e Natale sereno per gli ergastolani che ritrovano Dusan e il futuro.

Contro l’ultima in classifica brividi per i Diavoli tartassati dagli infortuni.

Tocca a Tomori, ora. E sono trenta stagionali. Record europeo.

I granata di Salerno vanno in vantaggio grazie alla classe di Candreva e Kastanos.

Ma i rossoneri strappano il pari quasi allo scadere.

A furia di buttare palloni alti in area, uno finalmente trova la testa di Giroud, che fa da torre per il sinistro al volo vincente subentrante Jovic.

Un punto per uno che fa male a entrambe.

Grande rammarico per Pippo.

Poco da esultare per John Malkovich che comunque salva il panettone.

Nasce la SuperLega.

Un campionato – pare – a 12 squadre che non convince nessuno.

Con le italiane e le spagnole che partecipano solo per risanare i propri conti.

Insomma: il modello UE riportato nel calcio.

Ah, dimenticavo. Buon Natale.

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