ilNapolista

Napoli, attento al quarto posto: dalla Roma in poi, hanno puntato il suo posto Champions (Condò)

Su Repubblica: il Napoli di Mazzarri resta migliore di quello di Garcia, ma al terzo big match di fila ha mostrato la corda

Napoli, attento al quarto posto: dalla Roma in poi, hanno puntato il suo posto Champions (Condò)
Napoli's players leave the pitch after beeing defeated 0-3 at the end of the Italian Serie A football match between Napoli and Inter Milan on December 03, 2023 at the Diego Armando Maradona stadium in Naples. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP)

Napoli, attento al quarto posto: dalla Roma in poi, hanno puntato il suo posto Champions (Condò).

Scrive Paolo Condò su Repubblica:

Il Napoli di Mazzarri resta migliore di quello di Garcia, ma al terzo big match di fila ha mostrato la corda: bel ritorno di fiamma con l’Atalanta, dignitosa resistenza a Madrid, sensazione di impotenza con l’Inter. Perché la sponda della versione di Spalletti torni in vista — sul raggiungerla abbiamo qualche dubbio — occorre attendere che Osimhen torni a essere la minaccia che per ora si intuisce soltanto. Nel frattempo, occhio: dalla Roma in poi molta gente ha adocchiato il suo posto Champions.

SCUDETTO ADDIO (CORSPORT)

Napoli addio scudetto, è la serata d’una sentenza annunciata da un bel po’ (Corsport).

Ecco cosa scrive Antonio Giordano per il Corriere dello Sport.

Da uno scudetto all’altro, in 90′: e mentre il Napoli sente che il suo gli è già stato strappato via, l’Inter se ne torna in testa, ci pensa, e lascia che la Storia resti un affare privato a due con la Juventus, aspettando magari di capire dove possa arrivare il Milan. È la serata d’una sentenza annunciata da un bel po’: il Napoli (di Spalletti) non c’è più, era già stato annullato da Garcia, e Mazzarri, tornato nel “suo” stadio dopo dieci anni e mezzo, ci ha provato. Per un tempo o forse un’ora ci ha creduto, poi ha avvertito l’implosione d’una squadra diventata precaria nelle due fasi, smarrita a centrocampo, soffocata dalla solidità dell’Inter, non solo cinica ma talentuosa. 

Poi, per uscire dagli equivoci – la governo o ci provo? – c’è sempre la qualità dei singoli e Calhanoglu (44′), su palla scoperta al limite dell’area, chiude un’azione cominciata qualche secondo prima con un chiarissimo fallo di Lautaro su Lobotka, con una di quelle rasoiate dal limite che fanno dissanguare. Il Napoli si perde in se stesso, gioca di nervi, muta pelle (42-3-1, alzando Elmas), chiede un rigore (contatto Acerbi-Osimhen), si inchioda sui guanti d’un prodigioso Sommer (sul sinistro di Kvara) e poi viene spento dall’Inter.

ilnapolista © riproduzione riservata