Sulla Stampa: «Qualcuno ha cominciato a speculare “no perché il calcio, il settore giovanile…”: una stronzata. Mica importi il ragazzino, importi i campioni»
Il Decreto Crescita approvato negli ultimi giorni in Commissione Bilancio al Senato ha escluso il mondo del calcio. Questa era la battaglia di Claudio Lotito, senatore per Forza Italia e patron della Lazio, domenica sera ha visto il suo ultimo tentativo respinto dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, esponente di Fratelli d’Italia.
Ciò che è successo a Palazzo Madama lo racconta la Stampa. In un botta e risposta con il giornalista Antonio Bravetti, Lotito spiega il suo punto di vista:
«Sconfitto? Non è vero niente. Quell’emendamento l’aveva fatto coso, Galliani, manco era mio».
Il presidente della Lazio spiega la logica dietro al Decereto Crescita:
«Tu sei un ricercatore andato all’estero perché in Italia non avevi spazio. A un certo punto diventi un punto di riferimento, torni in Italia con tutta la famiglia, hai un abbattimento delle tasse del 25%. È un vantaggio anche per lo Stato perché le tasse le paghi qui, mentre prima erano soldi all’estero. Ora all’improvviso che si fa, si cambia la norma? Va bene, aboliamola, ma almeno a decorrere dal 2028, rispettando i contratti firmati».
E sul calcio i vantaggi potevano essere diversi:
«Qualcuno ha cominciato a speculare “no perché il calcio, il settore giovanile…”: una stronzata. L’ha detto Giorgetti? Lasciamo perdere… Tu mica importi il ragazzino che prende 50 euro, importi i campioni. Quindi vai anche a mortificare la competitività del calcio italiano. Se tu oggi hai possibilità di avere Lukaku… gioca con la Roma, no? Lukaku cor cavolo che lo pijavi! Hai capito qual è il problema? Mourinho non lo pijavi! Perché Mourinho si avvale di questa norma. Hai capito? Così crei un danno alle società: senza Mourinho e Lukaku la Roma è morta».
Nel finale del botta e risposta, Lotito mostra tutto il suo estro da politico consumato:
“Non si riempie la serie A di stranieri, soffocando i giovani italiani? (fa notare il giornalista, ndr) «E allora gioca con le pippe. «Io in questo palazzo mica faccio la comparsa», assicura. Poi torna a gonfiare il petto: «Potete scrivere quello che vi pare, a me non me ne frega niente. Ricordateve però il film di Alberto Sordi, Il marchese del Grillo, così lo capite… Se ve ricordate quello, state apposto». Parla del marchese Onofrio che diceva al popolo «io so’ io e voi non siete un cazzo»? «Me sa che m’hai capito»“.
