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Guardiola ha barattato il controllo con un po’ di caos, è un trauma per il City (Telegraph)

Adesso prendono gol che prima non prendevano, e questa porosità “è il prodotto dell’insistenza di Guardiola sull’evoluzione perpetua”

Guardiola ha barattato il controllo con un po’ di caos, è un trauma per il City (Telegraph)
Manchester City's Spanish manager Pep Guardiola reacts during the UEFA Champions League final football match between Inter Milan and Manchester City at the Ataturk Olympic Stadium in Istanbul, on June 10, 2023. (Photo by YASIN AKGUL / AFP)

Un trauma. Lo chiama così il Telegraph. I tifosi del Manchester City non c’erano più abituati a questa cosa di non vincere e non dominare. Guardiola non ci poteva credere, nemmeno lui, dopo aver preso tre gol dal Tottenham. Il fatto, scrive Oliver Brown, è che “il City di Guardiola ha raggiunto un livello di supremazia in cui la semplice incapacità di vincere conta come un trauma. Ma non è solo la sequenza di tre pareggi consecutivi a turbare questo allenatore instancabilmente perfezionista. Si ha l’impressione che abbiano barattato il controllo con una certa misura di caos. Questo livello di vulnerabilità è più che insolito per gli standard dei vincitori del triplete. Francamente, è inconcepibile”.

Brown scrive che la solita “serenità dei campioni ha lasciato il posto a un’energia strana e nervosa”. “È venuta meno anche la compostezza nordica di Erling Haaland”. “Per Guardiola, abituato a tenere tutto al guinzaglio, è un grattacapo inaspettato. Per chiunque voglia che il City venga messo alla prova nella ricerca del sesto campionato in sette anni, è un tonico”.

“Non si tratta semplicemente di un giudizio estetico – continua l’analisi del Telegraph – Lo sgretolamento dell’equilibrio difensivo è supportato dai numeri: dalla vittoria contro lo Young Boys il mese scorso, hanno subito un ritmo di 2,5 gol a partita. Per le prime 18 partite di questa campagna, è stato 0,8″.

“Nell’ultimo mese, il City ha concesso una media di 10 occasioni a partita, ben lontano dalle 6,2 che aveva ottenuto prima che iniziasse questa oscillazione invernale”.

Insomma “la loro aura insuperabile comincia a svanire”. “In parte, questo è il prodotto dell’insistenza di Guardiola sull’evoluzione perpetua. Nei suoi sforzi per stare al passo con gli inseguitori, ha cambiato in modo significativo la formazione del City negli ultimi tempi, schierando Jeremy Doku e Phil Foden sulle fasce, dando a Julian Alvarez la licenza di attaccare da centrocampo. Nella migliore delle ipotesi, può essere ipnotico. Ma quando il sistema vacilla, il City può sembrare stranamente destabilizzato”.

In pratica per Brown “ora sta esplorando le virtù di un approccio più diretto e i risultati possono essere esaltanti. Il problema è che la porosità del City gli sta costando caro. Un tempo inespugnabili, stanno mostrando cadute nell’incertezza”.

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