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Anche Mazzarri è a rischio, i numeri della sua gestione sono impietosi

Se dovesse perdere a Torino, potrebbe saltare. De Laurentiis sta riflettendo e si è messo alla ricerca. Il ritorno di Garcia sarebbe grottesco

Anche Mazzarri è a rischio, i numeri della sua gestione sono impietosi
Ci Napoli 16/12/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Cagliari / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Walter Mazzarri

Nel calcio nessuno è al di sopra dei risultati. A Napoli, se guardiamo al recente passato, ne fece le spese persino un certo Carlo Ancelotti che ha appena rinnovato con una provinciale spagnola di cui non ricordiamo il nome. Figurarsi Walter Mazzarri il cui avvio sulla panchina del Napoli è stato – numeri alla mano – insufficiente. Qualcuno potrebbe dire disastroso senza aver timore di essere accusato di aver esagerato.

In un mese e mezzo la situazione è decisamente peggiorata

Mazzarri è stato scelto da Aurelio De Laurentiis per raddrizzare la barca. Eppure in un mese e mezzo la situazione è decisamente peggiorata. Al momento dell’esonero di Garcia, dopo la sconfitta interna con l’Empoli, il Napoli era quarto in classifica (quindi ancora qualificato per la Champions) con 21 punti, ad appena due lunghezze dal Milan terzo e sopra a Bologna, Atalanta, Fiorentina e Roma. Sei partite dopo, la situazione è radicalmente cambiata. Il Napoli è precipitato all’ottavo posto, a cinque punti dalla Fiorentina quarta. E otto punti dietro il Milan terzo. La qualificazione Champions è ora abbondantemente a rischio. In sei gare Mazzarri ha racimolato la miseri di sette punti: una media salvezza stentata. E l’alibi del calendario funziona fino a un certo punto: certamente con Inter e Juventus, meno con Roma e Monza, per non parlare della epica disfatta in Coppa Italia contro il Frosinone.

Fin qui l’unico obiettivo raggiunto da Mazzarri è stato ottenere l’impensabile rivalutazione di Garcia che – numeri alla mano – stravince ogni confronto con il suo successore. Tra l’altro adesso il tecnico di San Vincenzo si prepara a un mese senza Osimhen e Anguissa.

Mazzarri mai citato nell’intervista di Adl al Corsport

A questo aggiungiamo un paio di dettagli che possono sembrare ininfluenti solo a un osservatore distratto e poco attento alle dinamiche di De Laurentiis. Il primo è che nell’intervista concessa al Corriere dello Sport il giorno dopo la sentenza della Corte giustizia europea sulla Superlega, il presidente del Napoli ha parlato di tutto lo scibile umano senza mai, nemmeno per sbaglio, citare Mazzarri. Come se non esistesse. Come se non fosse mai esistito. Il secondo è relativo al post Napoli-Monza, con De Laurentiis che di fatto ha tenuto la conferenza stampa al posto dell’allenatore. Poco prima, il tecnico era andato in tv, a Dazn, a polemizzare con l’arbitro, con l’emittente stessa e anche con l’ufficio comunicazione del Napoli pubblicamente accusato di non aver segnalato per tempo a Dazn le azioni da cercare per suggerire di mandarle in onda ed evidenziare il trattamento subito da Kvaratskhelia.

De Laurentiis in conferenza si è assunto le responsabilità della situazione in cui versa il Napoli. Nulla di clamoroso, è chiaro anche ai marziani. Forse l’unico cui ancora non è chiaro, è proprio lui. Nonostante le dichiarazioni. Meglio non lasciarsi ingannare. Sia Ancelotti che Garcia furono confermati a furor di tweet prima di essere licenziati. La verità è che il presidente del Napoli è preoccupato. La scelta di Mazzarri si è fin qui rivelata un errore ben più clamoroso rispetto alla scelta di Garcia. Non c’è paragone. In caso di sconfitta a Torino, nulla sarebbe da escludere. Il club rischia seriamente di ritrovarsi il prossimo anno fuori dall’Europa (non solo dalla Champions). In un mese e mezzo non si è visto assolutamente niente, nonostante la accorata autodifesa fatta da Mazzarri in tv.

Un ritorno di Garcia sarebbe un’operazione comica. Grottesca. Ma nulla può essere escluso in questa stagione del Napoli. Altrimenti De Laurentiis dovrà ricorrere al terzo tecnico stagionale. Un record per la sua gestione. Se invece Mazzarri dovesse cominciare a invertire la tendenza, il cambio di panchina sarebbe rinviato a giugno.

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