Mazzarri è rimasto fino a tardi a Castel Volturno, c’è tanto da lavorare (Gazzetta)

Il primo allenamento è stato sul pressing alto per la riconquista rapida del pallone. Calcio moderno basato su un gran ritmo

Mazzarri Maggio Napoli Bigon

Napoli 17/02/2019 - campionato di calcio serie A / Napoli-Torino / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Walter Mazzarri

Mazzarri, il primo allenamento sul pressing alto per la riconquista del pallone. Lo racconta la Gazzetta dello Sport con Maurizio Nicita.

Mazzarri sul campo ha voluto subito sottolineare alcune scelte filosofiche fondamentali. Come, per esempio, l’aggressione alta per la riconquista rapida del pallone. E ha cominciato le esercitazioni in questo senso. Dimostrando che non sono solo parole, le intenzioni di migliorare le sue conoscenze e proporre un calcio sempre più moderno e giocato a gran ritmo e puntando alla porta avversaria. Certo, dovrà aspettare almeno una settimana per vedere al completo la sua squadra, al ritorno delle nazionali. Ma un segnale bisognava darlo e Walter ha voluto darlo forte e chiaro. Verso l’imbrunire il gruppo che si è allenato ha lasciato l’impianto e anche il presidente che ha parlato un po’ con tutti, ma senza organizzare riunioni. Mazzarri con i suoi collaboratori invece si è fermato fino a tardi perché c’è tanto da lavorare per riportare ai livelli che ha dimostrato di valere questo Napoli.

IL NAPOLI HA BISOGNO DI UN TECNICO CHE NON SCAPPI UN’ORA DOPO L’ALLENAMENTO (CORRMEZZ)

Il Napoli ha bisogno di normalità e di un allenatore che non scappi un’ora dopo l’allenamento. A scriverlo è Monica Scozzafava sul Corriere del Mezzogiorno.

Il Napoli ha la necessità di fare un piccolo reset e tornare a fare quello che già sa fare. Ha bisogno di un allenatore che in campo fa didattica, un maestro che alzi la voce, che metta regole ferree, che non arrivi al campo un’ora prima degli allenamenti e scappi via un’ora dopo. Il Napoli ha bisogno di ritrovare il suo terreno di gioco, deve sentire l’odore del campo, ascoltare il rumore del nemico. Ha urgenza assoluta di normalità, perché è con la normalità che si vince. Mazzarri in quest’ottica è la scelta più giusta, più sensata.

Ecco, dopo il colpo a vuoto Garcia, il francese che arrivava dall’Arabia, a Napoli c’è stato bisogno di scendere sulla terra per ritrovare concretezza, praticità e solidità. Sulla panchina torna un tecnico che in dieci anni ha allenato altrove e con fortune alterne, che ha sbagliato e si è aggiornato e oggi a 62 anni con una solidità economica e una risolutezza personale, ha la forza e il coraggio di rimettersi in discussione, rischiando in primis la propria reputazione.

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