Mazzarri a Castel Volturno in auto con Edo De Laurentiis, poi è arrivato Aurelio
La Gazzetta: i napoletani si aspettano il grande ardore agonistico che contraddistinse il primo Napoli di Mazzarri e quello di Spalletti

Db Dimaro (Tn) 24/07/2019 - amichevole / Napoli-Cremonese / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Edoardo De Laurentiis
Mazzarri a Castel Volturno in auto con Edo De Laurentiis, poi è arrivato Aurelio. Lo racconta la Gazzetta dello Sport con Maurizio Nicita.
Si ricorda quel Napoli arrembante e senza paura, capace di andarsela a giocare in Champions su qualsiasi campo, mettendo grande ardore agonistico.
L’attesa della gente. Questo si attendono i tifosi, delusi dalle ultime prove balbettanti e senza nerbo della squadra che ha vinto lo scudetto e che tutta questa gente ha fatto innamorare nella passata stagione. E quest’entusiasmo Mazzarri vuole che si respiri ogni giorno a Castel Volturno e coniugato nella voglia di lavorare in campo, senza risparmio di impegno ed energie. Per questo sin da quando ha rimesso piede al Konami Sporting Center, poco dopo le 12 nella mattinata di ieri, ha subito sorriso e abbracciato addetti e dipendenti che già conosceva da tempo. Al centro è arrivato accompagnato in auto dal vice presidente Edoardo De Laurentiis e pochi minuti dopo è arrivato anche il patron Aurelio, per stare al fianco del suo vecchio-nuovo allenatore, l’uomo che deve dare la svolta caratteriale alla squadra, riportandola nel binario tecnico-tattico più consono a un gruppo che ha mostrato calcio spettacolare.
IL NAPOLI HA BISOGNO DI UN ALLENATORE CHE NON VADA VIA UN’ORA DOPO L’ALLENAMENTO (CORRMEZZ)
Il Napoli ha bisogno di normalità e di un allenatore che non scappi un’ora dopo l’allenamento. A scriverlo è Monica Scozzafava sul Corriere del Mezzogiorno.
Il Napoli ha la necessità di fare un piccolo reset e tornare a fare quello che già sa fare. Ha bisogno di un allenatore che in campo fa didattica, un maestro che alzi la voce, che metta regole ferree, che non arrivi al campo un’ora prima degli allenamenti e scappi via un’ora dopo. Il Napoli ha bisogno di ritrovare il suo terreno di gioco, deve sentire l’odore del campo, ascoltare il rumore del nemico. Ha urgenza assoluta di normalità, perché è con la normalità che si vince. Mazzarri in quest’ottica è la scelta più giusta, più sensata.
Ecco, dopo il colpo a vuoto Garcia, il francese che arrivava dall’Arabia, a Napoli c’è stato bisogno di scendere sulla terra per ritrovare concretezza, praticità e solidità. Sulla panchina torna un tecnico che in dieci anni ha allenato altrove e con fortune alterne, che ha sbagliato e si è aggiornato e oggi a 62 anni con una solidità economica e una risolutezza personale, ha la forza e il coraggio di rimettersi in discussione, rischiando in primis la propria reputazione.