A La Stampa: «In Italia fortunati a vivere l’epoca d’oro degli specialisti. Fino agli anni ’80 si utilizzava il tocco e tiro, potrebbe essere un’idea»

Anche la Stampa nota come sia finita l’era dei Pirlo, Totti, Del Piero e di tutti quegli specialisti del calcio piazzato. Il gol di Raspadori contro il Milan su punizione ha reso palese un’evidenza. In Seria non si segna più su punizione. L’opinione di Marchegiani
“Un gol su punizione in 9000 minuti: questa la “triste” fotografia di quanto osservato dal 20 agosto ad oggi“.
Devono per forza di cose esserci delle spiegazioni. Sono più scarsi i giocatori? Probabile. Più forti portieri e difensori? Altamente probabile. A rispondere con più competenza a questi quesiti è Luca Marchegiani, opinionista Sky e prima ex portiere di Lazio, Torino e Nazionale:
«In Italia siamo stati fortunati a vivere l’epoca d’oro degli specialisti. Sinisa era fantastico. Quello è stato un periodo eccezionale. Impossibile fare paragoni. Però effettivamente i giocatori di adesso ci provano e c’è grande attenzione ai calci piazzati. Inoltre i palloni moderni viaggiano molto velocemente e prendono facilmente il giro giusto».
E allora perché non si segna da fermo?
«Conta anche l’altezza dei portieri: in media 7-8 centimetri in più di una volta. E anche le barriere sono più alte perché spesso gli allenatore adesso ricorrono ai difensori centrali che ai miei tempi restavano in mezzo all’area vicino agli attaccanti. Inoltre i giocatori in barriera saltato guadagnando centimetri. L’ostacolo è maggiore, ma la possibilità di fa scendere il pallone dietro la barriera deve seguire gli stessi parametri di traiettoria».
Raspadori con la sua punizione ha un po’ spiazzato tutti. Invece della classica punizione sopra la traversa, ha trovato un tiro forte, a giro sul primo palo. Dai replay si nota la splendida esecuzione: il pallone prima esce dallo specchio della porta e sul più bello si infila alla sinistra di Maignan, a pochi centimetri da lui. Marchegiani approva:
«Sarebbe opportuno ricorrere a modalità di esecuzione che non si usano più. Fino agli anni ’80 si utilizzava il tocco e tiro. Il primo giocatore appoggiava lateralmente al compagno che calciava secco di collo. Ecco, potrebbe essere un’idea da riproporre per muovere la barriera e neutralizzare l’aumento dell’altezza».