Alla Gazzetta: «al Milan giocava un bel calcio. Non voglio sminuire la rosa della Juve, ma ha elementi con caratteristiche differenti»

Galliani intervistato dalla Gazzetta alla vigilia di Juventus-Monza (si giocherà venerdì sera). Parla di Allegri.
Lei portò Allegri all’esame di Berlusconi…
«Era il maggio 2010. Di solito questi incontri ad Arcore erano programmati a cena, ma la sera c’era Bayern Monaco-Inter e Max voleva tornare a Livorno e vedersela in tv. Così pranzammo. Parlarono sempre lui e il presidente, d’altra parte io non avevo molto da dire, ero già convinto della scelta. Si convinse in fretta anche Berlusconi: Allegri vinse lo scudetto, poi un secondo e un terzo posto prima dell’esonero. E ricordo che con noi ha sempre passato la fase a gironi della Champions».
Che cosa le è piaciuto subito di Allegri?
«Difficile dirlo, i sentimenti non si giudicano, se ne prende atto. Io l’ho sempre sentito amico e credo che lui pensi lo stesso di me. Ci vogliamo bene, ci sentiamo spesso e ci vediamo a cena».
Dicono che come allenatore sia peggiorato. Che cosa pensa delle critiche che gli vengono rivolte?
«Penso che se fossi la Juve me lo terrei stretto. La gente non si ricorda che la Juve era arrivata in zona Champions nella stagione scorsa. Poi ci sono state le penalizzazioni, ma per me il campo è sovrano. Allegri non è peggiorato, è uno che sa far giocare la squadra in base alla rosa che ha. Quando il Milan aveva giocatori di altissimo livello, giocava un bel calcio. Non voglio sminuire la rosa attuale della Juve, ma ha elementi con caratteristiche differenti».
QUANDO CONVINSE BERLUSCONI AD ACQUISTARE IL MONZA
L’ad del Monza, nonché senatore, Adriano Galliani, ha parlato alla premiazione avvenuta durante la conferenza stampa del “40° Sport Movies & Tv – Milano International Ficts Fest”, che si terrà a Milano dal 7 all’11 novembre
«Nasco nel Monza, poi ho fatto 31 anni in prestito al Milan, il mio momento più grande nello sport è stato convincere il presidente Berlusconi ad acquistare il Monza. Non era mai stato in Serie A, quando c’è stata la promozione ho avuto un pianto a dirotto che non aveva eguali nemmeno rispetto alle Champions League vinte dal Milan»
Poi ha nominato ovviamente Silvio Berlusconi
«Devo essere grato al mio maestro di vita senza il quale tutto questo non sarebbe mai successo. In questi giorni in suo onore ho accettato questa candidatura al Senato. Aver portato il Monza in Serie A è stata la più grande impresa che mi fa sognare ancora tutte le notti. Questo è un premio dedicato al calcio Monza».