De Laurentiis ha capito che Giuntoli serviva eccome. Sta cercando un ds per il futuro (Il Giornale)
Ha scaricato tutte le responsabilità su Garcia ma sa bene che la realtà è un'altra. Per vincere servono dirigenti forti, Adl ora lo ha capito

As Frosinone 10/01/2016 - campionato di calcio serie A / Frosinone-Napoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Cristiano Giuntoli-Aurelio De Laurentiis
De Laurentiis ha capito che Giuntoli serviva eccome. Sta cercando un ds per il futuro. Lo scrive Il Giornale che racconta e commenta quel che è accaduto in questi giorni nel Napoli (con l’ingaggio di Mazzarri) ma anche negli ultimi mesi: dallo scudetto in poi.
E meno male che Cristiano Giuntoli stava in branda – come dichiarato qualche settimana fa da De Laurentiis – e non serviva più. Dallo scudetto vinto a suon di record ad un’annata anonima il passo è stato breve per gli azzurri. Fatalità da quando se ne è andato uno dei due deus ex machina della cavalcata tricolore. La partenza di Giuntoli sommata a quella di Spalletti ha ridimensionato sul mercato il club partenopeo, che ha scaricato tutte le colpe dell’avvio deludente su Rudi Garcia, esonerato a furor di popolo. Ma il francese è davvero l’unico colpevole dell’annata (finora) storta dei campioni d’Italia in carica? La risposta è no. Diverse responsabilità vanno attribuite anche al presidente De Laurentiis, tanto lungimirante in passato quanto in difficoltà nell‘ultimo semestre. La tarantella estiva sulla scelta dell’erede di Spalletti era stata il primo campanello d’allarme. L’idea di richiamare dall’Arabia (dove era stato malamente esautorato dall’Al Nasr di CR7) Garcia è stata, infatti, fallimentare.
L’assenza di un dirigente scafato come Giuntoli si sta facendo sentire, tanto che lo stesso patron ora si sta guardando intorno alla ricerca di un nuovo ds per la prossima stagione. Della serie: serve una figura forte in società per vincere.
ADL HA SMONTATO IL GIOCATTOLO ALL’INSEGNA DEL FAMILISMO (IL FATTO)
De Laurentiis ha smontato il giocattolo all’insegna del familismo, tra figli e genero in società, e credendo di poter fare tutto da solo: gli acquisti al ribasso, i rinnovi attesi ma mai avvenuti e altro ancora. La sciagurata decisione di ingaggiare Garcia a giugno fu figlia di tutto questo e anche dei tanti no presi in faccia dallo stesso Adl: Antonio Conte, Luis Enrique, Vincenzo Italiano e persino Thiago Motta che ha preferito rimanere a Bologna. E quando poi il francese ha cominciato a fallire (settembre e ottobre), Adl si è cimentato in un grottesco ruolo di sostegno a Garcia, presenziando agli allenamenti ed entrando a suo piacimento negli spogliatoi. Ora la ridotta di Mazzarri traghettatore, dopo un altro rifiuto, quello di Igor Tudor. L’ultima allucinazione del presidente che si credeva Re Mida.