Ausilio: «Lukaku? Si è nascosto, rispondeva tramite altre persone e pensava a voltar pagina»
A Radio Serie A: «Lautaro era di fatto dell'Atlético Madrid. Di Inzaghi apprezzo semplicità e umiltà. Lui è geniale, mai pensato di esonerarlo»

Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter, ha rilasciato un’intervista a Radio Serie A. Tra i temi affrontati, ovviamente, anche Lukaku e il suo mancato arrivo in nerazzurro questa estate.
«Lukaku è stato una delusione? Preferisco non parlare di un giocatore che è di un’altra società, non l’ho mai fatto in questi mesi. Dico solo che mi piace pensare al presente e al futuro, e Lukaku fa parte del passato: con lui abbiamo vinto uno Scudetto, ci ha portato una plusvalenza importante, e abbiamo perso due finali».
Com’è andata con Lukaku?
«Preferisco non parlarne. Dico solo che devono esserci educazione e rispetto: le cose stavano andando avanti, è evidente, ma a un certo punto sono venute a mancare. Ci sono operazioni che non vanno in porto, ma se c’è rispetto non è mai un problema. Quando invece ci si nasconde o si mandano risposte tramite altre persone si pensa a voltar pagina. Per me è un capitolo chiuso dall’8 luglio: non c’è alcun rammarico».
La telefonata in cui Ausilio urla a Lukaku è reale?
«No… Fu una telefonata decisa, ma nulla particolare. Dissi a Romelu quello che pensavo, dopo un po’ di tempo che non riuscivo a sentirlo».
Ausilio su Lautaro:
«Quella di Lautaro è una storia particolare: era di fatto dell’Atlético Madrid, furono quattro giorni di trattative pazzeschi. C’era una clausola che fortunatamente Lautaro non voleva esercitare, e lì si giocò su tante cose: Zanetti mi diede una mano con i procuratori, Milito era il direttore sportivo del Racing e ci aiutò».
E Inzaghi?
«Apprezzo di lui semplicità, umiltà, genialità. E pigrizia (sorride, ndr). Ha la sua routine e delle esigenze che non puoi cambiare. È molto diverso dagli altri allenatori che abbiamo avuto. Lui è geniale: ha talento, ha un buon gusto per il calcio di qualità e fa star bene tutti. I ragazzi stanno bene insieme, ed è importante. Mai preso in considerazione l’esonero».