Allegri: «Non abbiamo paura della parola scudetto, ma l’obiettivo è entrare nelle prime quattro»

In conferenza: «Una volta si diceva che il campionato si vince con le piccole e si perde con le piccole. Il calcio è una questione di numeri»

allegri juventus Allegri in Arabia

Db Bologna 30/04/2023 - campionato di calcio serie A / Bologna-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

La Juve torna a sentire profumo di primato. Se batte il Verona può infatti tornare in testa alla classifica della serie A per una notte. A parlare prima della sfida il tecnico bianconero Massimiliano Allegri

Che insidie nasconde questa partita?

«Ci sono molte insidie, perchè il Verona era partita molto bene e ha grande forza fisica. Noi per dare valore alla vittoria di Milano dobbiamo fare risultato, altrimenti buttiamo a mare quello che abbiamo fatto»

Cosa vuol dire tornare in testa alla classifica?

«La questione è che nessuno vuole ricacciare indietro la parola scudetto, però bisogna essere realisti. Stiamo lavorando bene, bisogna lavorare quotidianamente per migliorare, perché la Juve possa avere un futuro. E bisogna consolidare questo futuro crescendo tutti, sia a livello tecnico che mentale. Allo stesso tempo bisogna avere chiaro che l’obiettivo è rientrare tra le prime 4, poi le valutazioni le faremo a fine stagione»

Come stanno Chiesa e Vlahovic?

«Stiamo tutti bene. Chiesa è rientrato dopo tre settimana e ha fatto una buona settimana. Vlahovic era più avanti di Chiesa. Domani è una partita difficilissima Partono titolari? Non ho ancora deciso»

Ha percepito qualche segnale come prima della sfida di Sassuolo?

«Ero sereno anche prima di Sassuolo. Domani è una partita diversa e avremo bisogno del pubblico. Noi dobbiamo giocare le partite mettendoci al pari degli avversari, così possiamo avere dei vantaggi a livello di qualità tecniche»

Allegri, lei ha chiarito con i ragazzi la cosa che l’ha fatta arrabbiare negli ultimi secondi a Milano? Che prospettive può avere Nonge?

«Nonge è un giovane che sa giocare molto bene a calcio, ma deve imparare a fare tante altre cose. Servono contrasti, duelli oltre la parte tecnica. E su questo è un pochino indietro. Abbiamo rivisto l’ultima parte di San Siro, ho parlato con i ragazzi ed è questione di crescita della squadra: per il resto della stagione è fondamentale l’equilibrio e il lavoro quotidiano. L’euforia generale esterna può far male se la prendi nel modo sbagliato, per questo bisogna rimanere compatti e la squadra lo sa»

Alla luce degli ultimi risultati, la consapevolezza di questo gruppo giovane è cresciuta? O bisogna comunque saperla maneggiare per non esagerare?

«Quando hai giocatori giovani mischiati a esperti ti danno gioia, domani è una partita che a livello di motivazioni è più difficile da preparare. La gara di San Siro le motivazioni te le dà da sola, quindi domani non dobbiamo cadere nella presunzione che sarà tutto facile. È un altro step che la squadra deve fare. Ci saranno momenti in stagione in cui avremo delle difficoltà, bisogna lavorare per migliorare»

McKennie può esser utile?

«McKennie può essere utile, deve essere concentrato per tutta la stagione»

Non si rischia di limitare le potenzialità della squadra?

«Mettersi alla pari è una questione di rispetto. Se non hai rispetto in queste partite poi non è semplice rigirare la partita. Per questo dobbiamo metterci alla pari così abbiamo più possibilità di vincere la partita. Una volta si diceva che il campionato si vince con le piccole e si perde con le piccole. Il calcio è una questione di numeri»

C’è uno aspetto che mancava nella scorsa stagione?

«Abbiamo due rose diverse. Lo scorso anno avevamo giocatori di grande esperienza quest’anno no. Sono due gruppi diversi e bisogna ottenere il meglio»

A sinistra più Cambiaso di Kostic?

«Qua ho un dubbio anche se Iling sta decisamente meglio. Domani devo decidere»

Mancano i gol su punizioni…

«Bisogna prendere più punizioni dal limite, perché di calcianti ne abbiamo»

 

Terminata la conferenza di Allegri

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