L’incantesimo si è rotto, c’è un velo di malinconia sul Napoli (Corsport)
Settanta minuti pallidi, tirando praticamente mai, rappresentano un segnale. Il Napoli di Marassi è già a distanza siderale da se stesso

Mg Genova 16/09/2023 - campionato di calcio serie A / Genoa-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Aaron Martin-Eljif Elmas
Dell’inguardabile Napoli dei primi 76 minuti scrive così Antonio Giordano sul Corriere dello Sport:
C’era una volta, e neanche tanto tempo fa… Le favole cominciano così, e chissà se si dissolvono alla stessa maniera, ma quando Genoa-Napoli va in archivio e quel 2-2 è un balsamo sulle ferite di Rudi Garcia, il sospetto che l’incantesimo si sia spaccato è palpabile e nell’aria, intorno ai campioni d’Italia, c’è pure un velo di malinconia: 70 minuti pallidi, tirando praticamente mai, rappresentano un segnale e proprio mentre sembra che il primo processo stagionale stia per cominciare, il talento di Raspadori e Politano scioglie le giurie. Ma il Napoli che esce da Marassi è già a distanza siderale da se stesso, da quella squadra che per un anno ha incantato ovunque.
Della sostituzione di Kvaratskhelia con Zerbin, che ha lasciato di stucco lo stesso georgiano che uscendo dal campo si è lasciato andare a delle smorfie che poco hanno da interpretare nei confronti del tecnico chiedendo “Ma cosa fai?” . La Gazzetta dello Sport a tal proposito scrive questa mattina:
Il Napoli, raggiunto il pari, pareva quasi appagato dal fatto di aver evitato la sconfitta. La sostituzione di Kvaratskhelia con Zerbin all’88’ è sembrata la prova di forza dell’allenatore verso uno dei giocatori simbolo dello scudetto. Zerbin, con rispetto parlando, avrebbe potuto cambiare qualcosa più di un Kvara in tono minore?