Farioli l’erede di De Zerbi: contro il Psg ha giocato e pressato senza soffrire troppo

In Italia preparava i portieri, in Francia si è presentato così: «L’evoluzione della specie avviene come risultato di caso e necessità, proprio come nel calcio»

Farioli Nizza allenatori

Nice's Italian head coach Francesco Farioli reacts from the sidelines during the French L1 football match between Paris Saint-Germain (PSG) and OGC Nice at The Parc des Princes Stadium in Paris on September 15, 2023. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

Forse non proprio un’impresa, ma poco ci manca. Il 2-3 con cui il Nizza di Farioli ha battuto il Psg di Luis Enrique è solo un mattone nella carriera del giovane allenatore italiano. Ma battere i campioni di Francia e le sue stelle, oltre che il titolato tecnico spagnolo, avrà pure un valore. L’Equipe infatti glielo riconosce:

8 – L’italiano era venuto per giocare e pressare i parigini, non per soffrire. Tutto è avvenuto come aveva previsto e immaginato. Con il successo di avere un Moffi in stato di grazia”.

Di lui, il Napolista aveva già scritto di Farioli in tempi non sospetti, riprendendo l’Equipe, quando accetto l’incarico al Nizza:

Il Nizza sta infatti cercando un allenatore giovane, dinamico ed entusiasta per realizzare un piano di gioco accattivante e offensivo, e l’italiano ha soddisfatto tutte le aspettative. Convincente e dotato di una forte personalità, forte dei suoi principi, Farioli rimane un allenatore inesperto, la cui unica esperienza su una panchina professionistica come numero 1 risale alla sua esperienza all’Alanyaspor da gennaio 2022 a fine febbraio 2023. Una media di 1,55 punti a partita, e ne ha realizzati 47. Lui in Turchia ci è arrivato per fare il preparatore dei portieri. Poi gli è capitata l’occasione della vita, quella di allenare il Karagumruk, squadra di Istanbul neo promossa in A con una colonia di giocatori italiani”.

Dalla porta alla panchina, si potrebbe dire, con una il dogma di non sacrificare mai i propri principi e i propri ideali. Nella sua presentazione a Nizza disse:

«Siamo in un tourbillon di emozioni. La società vuole migliorarsi, noi vogliamo portare gente allo stadio. Il calendario è un regalo di benvenuto, molto stimolante. Dante? Da quando ho 21 anni ho sempre avuto giocatori più grandi e più esperti di me. L’importante è essere credibili e essere onesti nella comunicazione».

«L’evoluzione della specie avviene come risultato di caso e necessità, proprio come nel calcio. Nella lotta per la vita, si salvano le specie che sono più abili ad adattarsi alle circostanze e alle necessità che via via si presentano».

«Io rappresento la categoria degli ultimi, non ci possiamo permettere rilassamenti, se andiamo a 999 c’è qualcuno che ci mangia».

 

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