La Liga ha digitalizzato le giovanili: big data intensivi per sopravvivere alla Premier

Il reportage di El Mundo nelle "cantere": 3.285 giorni per trasformare un bambino in un campione. Grazie alla tecnologia

Pedri Qatar 2022 real Barcellona

Db Barcellona 12/10/2022 - Champions League / Barcellona-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Pedri

I Big data. Non c’è più verso di uscirne. Se vuoi fare il calciatore, a 10 anni entri in un imbuto a filtro: vieni esaminato, soppesato, tutti i giorni, con sensori, statistiche, numeri. Una squadra di calcio – racconta El Mundoha 3.285 giorni per trasformare un bambino in un giocatore professionista. Dai 10 ai 19 anni, più o meno, questa è la stima dei responsabili delle giovanili in Spagna. Nove anni in cui la maggioranza degli adolescenti finisce per cadere nel dimenticatoio, cambiare rotta, trovare altra motivazione, vedersi impossibilitati a raggiungere l’élite sportiva e concentrarsi sugli studi…

Alla fine da quell’imbuto ne escono pochi, pochissimi. “Così pochi che ogni dettaglio è la chiave del loro sviluppo. Ogni settimana, ogni minuto che trascorrono nelle accademie viene preso in considerazione per massimizzare il loro potenziale il più possibile. E gli strumenti tecnologici, i famosi ‘Big Data’, appaiono fondamentali affinché nulla sia lasciato al caso nella costruzione delle future stelle del Paese e, soprattutto, quando si tratta di anticipare altri rivali, trovando giovani talenti in tenera età e non sempre cadono sconfitti nella battaglia economica di un mercato sempre più inflazionato”.

El Mundo ha parlato con i responsabili di alcune delle migliori “cantere” spagnole. A cominciare da quella del Siviglia. “Abbiamo capito molti anni fa che esiste un solo modo per poter combattere contro i grandi budget dei nostri rivali, sia in Spagna che in Europa: la differenziazione”, spiega Elías Zamora Sillero, capo del dipartimento dati del Siviglia. “Il club ha rivoluzionato l’universo dei trasferimenti con un diverso sistema di scouting che ha creato una scuola e attualmente la chiave sta nell’innovazione e nello sviluppo tecnologico”, aggiunge.

Nella cantera del Siviglia “ci sono 321 giocatori seguiti e analizzati nei minimi dettagli. 100 dispositivi Gps che vengono distribuiti in base alle schede di allenamento di ogni categoria, 1 sistema video per registrare le principali sessioni del corso, 10 sistemi di registrazione portatili per non perdere l’attenzione sugli esercizi che si svolgono in tutti i campi”. “Registriamo sessioni di allenamento e partite e trasformiamo i dati in analisi per creare le nostre metriche e riportare le prestazioni di ogni giocatore”.

Álex Fernández, uno dei responsabili delle giovanili del Racing de Santander, racconta: “Analizziamo tutte le sessioni di allenamento e diamo un punteggio a tutte le variabili. Tutti gli infortuni, i dati fisici, le statistiche di ogni sessione di allenamento, i valori nutrizionali, il tipo di esercizio…”. “Tutti i giocatori inseriscono di volta in volta un commento su come stanno, cosa hanno dormito, stanchezza, carico muscolare, ecc. Abbiamo accumulato 25.000 risposte, che ci aiutano molto nell’analisi il giocatore e il nostro lavoro”.

A Valladolid questo questionario è quotidiano per i 200 bambini che fanno parte dell’accademia giovanile Pucela. “Misuriamo la composizione corporea, facciamo piani personalizzati… Abbiamo una valutazione di tutti i giocatori e creiamo obiettivi individuali per loro, con un programma di monitoraggio settimanale”, dice Javi Torres, coordinatore del processo per il settore giovanile di Valladolid.

La Liga tiene tutto sotto controllo, con l’Impulse Plan: ogni club deve predisporre un piano di sviluppo tecnologico e raggiungere gli obiettivi minimi dettagliati dall’organizzazione. “Se i club crescono, LaLiga cresce”, dice Juan Florit, direttore dei progetti sportivi per la Liga.

L’obiettivo generale? Creare il maggior numero di profili per la prima squadra e per il calcio professionistico. Perché la Liga – spiega El Mundo – assediata finanziariamente dalla Premier negli ultimi anni, ha capito che può crescere solo dalle sue fondamenta: il suo sistema giovanile.

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