L’ex agente di Verratti: «Il Psg è come un carcere, il loro atteggiamento è sempre di ricatto»

A Relevo: «È un club che non ha anima, Al Khelaifi pensa che tutto sia 'comprabile'. Con Mbappé faranno di tutto per vincere»

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Paris Saint-Germain's Argentine forward Lionel Messi (L) and Paris Saint-Germain's Italian midfielder Marco Verratti react after losing the first leg of the UEFA Champions League round of 16 football match between Paris Saint-Germain (PSG) and FC Bayern Munich at the Parc des Princes stadium in Paris on February 14, 2023. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

Donato Di Campli è l’agente che ha portato Verratti dal Pescara al Psg. Nelle ultime stagioni però Verratti sembra essere progressivamente fuori dai piani del club che ultimamente si sta rivelando una polveriera pronta ad esplodere, soprattutto dopo le parole di Mbappé.

A gettare benzina sul fuoco ci pensa proprio Di Campli che in un intervista al portale Relevo ha dichiarato:

«A Parigi i giocatori sono incarcerati, non fanno mai quello che vogliono loro ma quello che il club vuole; è una prigione e c’è il ricatto».

Per mesi il procuratore ha provato a portare il suo assistito da Parigi a Barcellona, senza successo però. Anzi il rapporto professionali con Verratti si è pure interrotto:

«L’atteggiamento del Psg è sempre di ricatto. Avevamo deciso di andare al Barcellona. La cosa, ovviamente, non è piaciuta all’emiro. Al Khelaifi mi ha anche detto che se avessi continuato a provare a fare l’operazione con il Barça, Verratti me lo avrebbe impedito. Ed è così che è andata a finire. Sono sicuro che Marco aveva paura, non lo ammetterà, ma è così».

Di Campli senza peli sulla lingua, rivela quello che secondo lui è l’atteggiamento del Psg con i proprio giocatori:

«Dal giorno in cui è arrivato, Verratti era in carcere. Quando abbiamo parlato con il Barcellona, ​​il Psg lo ha incontrato diverse volte, gli hanno detto che avrebbero preso Neymar, che avrebbero fatto un progetto intorno a lui… Se vai contro di loro tutto diventa qualcosa di personale. L’ex presidente Bartomeu non ha smesso di chiamare Al Khelaifi e non ha mai, mai risposto al telefono. La mia esperienza con loro è pessima. A loro interessano solo i soldi. È un club che non ha anima. Non li lasciano partire perché l’emiro e Al Khelaifi pensano che tutto sia ‘comprabile’, che possano conquistare il mondo solo con i soldi».

L’ex procuratore commenta anche la vicenda Mbappé:

«Per il Psg è già una questione di immagine. L’anno scorso hanno usato addirittura Macron per persuadere il calciatore e impedirgli di firmare con il Real Madrid. Questo è anche quello che intendo quando parlo di atteggiamenti di ricatto. Ora Mbappé sembra avere il sopravvento, ma la mia esperienza mi dice che il club sparerà tutti i proiettili affinché la sua posizione prevalga».

 

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