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Zhang: «Con me l’Inter sarà sempre stabile e competitiva. Rinegozieremo il prestito con Oaktree»

Alla Gazzetta: «Sono molto legato a Spalletti, ci ha regalato la Champions e una delle migliori difese. Conte credo di non averlo mai visto sorridere» 

Zhang: «Con me l’Inter sarà sempre stabile e competitiva. Rinegozieremo il prestito con Oaktree»
Mg Roma 11/05/2022 - finale Coppa Italia / Juventus-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Steven Zhang

La Gazzetta dello Sport intervista il presidente dell’Inter, Steven Zhang. Domani l’Inter sarà impegnata nella finale di Champions League contro il Manchester City di Pep Guardiola.

Zhang giura di essere totalmente assorbito dall’Inter ma di non entrare mai negli aspetti tecnici o tattici che riguardano la squadra.

«Non ne parlo neanche con Inzaghi, di cui rispetto ogni scelta. Da presidente odio chi vuole insegnarmi come devo gestire il mio club e quindi non faccio lo stesso errore con i ruoli altrui».

Zhang sull’influenza della passione nelle scelte gestionali.

«E’ un rischio che corro durante il calcio mercato quando voglio comprare subito i calciatori migliori e non guardo il budget o il bilancio. Sì, a volte accade che la passione travolga la parte razionale, quando si fanno acquisti o si decide di non cedere. Spesso chiedo al nostro ds Ausilio: ‘Piero, non è che stiamo facendo un errore?’. Il dialogo con i miei dirigenti è fondamentale per cercare quel famoso equilibrio tra razionalità e passione».

Zhang glissa le domande sulla permanenza o meno di giocatori come Lukaku, mentre accetta di parlare dei tecnici che si sono succeduti durante la sua gestione.

«Mi hanno tutti insegnato qualcosa. Pioli è stato il primo allenatore con cui ho lavorato in vita mia. Volevo avere un tecnico italiano che conoscesse perfettamente il campionato. Stefano mi ha dato le basi. A Spalletti sono molto legato perché ha tracciato un solco fatto di gioco, lavoro e risultati, riportando l’Inter in Champions League, un obiettivo fondamentale in quel momento. Con lui abbiamo avuto una delle migliori difese ed ho capito l’importanza di un grande reparto arretrato se si vuol vincere».

Zhang elogia anche Conte («tecnico duro, di forte personalità, credo di non averlo mai visto felice, appagato o sorridere») e parla di Inzaghi.

«Se Conte è stato il più difficile, Simone è il più semplice. Lui ha grandissime capacità di gestione e infonde una incredibile tranquillità. Quando lo vedo prima delle gare, sono più teso io di lui. Inzaghi è stato un dono per me. Ed è l’uomo della finale di Champions. Spesso si chiede chi sia l’allenatore migliore o il più geniale. Io credo che siano domande sbagliate. Ogni club ha una storia differente, il lavoro di un tecnico dipende dalla fase che la società sta vivendo, dai giocatori a disposizione, da molte cose. Il calcio non è una scienza esatta».

A Zhang viene chiesto qual è la situazione rispetto al prestito di Oaktree.

«E’ un fondo importante gestito da persone molto professionali. Abbiamo intenzione di rinegoziare il prestito. Troveremo una soluzione insieme per il rifinanziamento».

I tifosi possono stare tranquilli? Il progetto Inter va avanti con grandi ambizioni?

«Finché ci sarò io, ci sarà un’Inter stabile e competitiva».

Ogni volta che l’Inter raggiunge un traguardo escono voci sul futuro del club e su potenziali, spesso fantomatici, acquirenti. Le dà fastidio?

«No, siamo un grande club, so che per molti vedere il proprio nome accostato all’Inter regala visibilità. Sono come i rumors di mercato, basta ignorarli».

Nonostante risultati e trofei c’è difficoltà a trovare sponsor e ad aumentare i ricavi. Zhang:

«E’ un argomento strettamente legato ai diritti tv nazionali e internazionali. Pii audience e visibilità hai, più sponsor attiri. Nel post Covid purtroppo tante aziende sono diventate più prudenti e sono attente al budget».

Zhang sul nuovo stadio:

«E’ lo stesso problema dei diritti tv. C’è difficoltà ad accettare cose nuove e a cambiare passo. Inter e Milan sono due club in competizione ma con il medesimo obiettivo di crescita. Uno stadio in comune lo garantirebbe più di due impianti. L’idea dell’Inter è sempre solo questa. Il Milan invece ha cambiato 4 proprietà e altrettante idee».

Ma se il Milan l’impianto lo farà da solo? L’Inter potrebbe restare a San Siro?

«No, la nostra priorità è un nuovo stadio, con o senza il Milan».

Zhang si esprime sull’esonero di Maldini dal Milan.

«E’ un tema molto delicato, investendo un’altra società e un grande personaggio come Maldini che ha vinto così tanto nel club. Ovviamente la gente è rimasta molto sorpresa da questa separazione, ma sono cose che nel calcio accadono. Un Milan stabile e competitivo è uno stimolo anche per l’Inter, cresciamo insieme».

 

 

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