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Spalletti: «De Laurentiis ha detto che non gli interessava della Coppa Italia e lo abbiamo preso in parola»

L’ultima conferenza della stagione: «Non c’è divisione con De Laurentiis, è stato un trionfo ed è giusto abbracciarsi. È stato bravo a prendersi delle responsabilità che altri presidenti non prendono»

Spalletti: «De Laurentiis ha detto che non gli interessava della Coppa Italia e lo abbiamo preso in parola»
Napoli 14/03/2023 - Champions League / conferenza stampa Napoli / foto Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Si chiude il sipario sulla fantastica stagione del Napoli, l’ultima partita si giocherà al Maradona, davanti al popolo azzurro quindi. A sfidare il Napoli nella 38° giornata di campionato sarà la Sampdoria di Dejan Stankovic, già retrocessa in Serie B. Gli azzurri, al termine del match, si godranno la meritata premiazione dello scudetto e il capitano Di Lorenzo alzerà dopo 33 anni la coppa della Serie A

Alle 17 mister Spalletti ha presentato la sfida contro la Samp nella consueta conferenza stampa prima della partita. È stata l’ultima conferenza di Spalletti con i colori azzurri, ormai l’addio del tecnico di Certaldo è certo. Probabilmente l’ufficialità sarà data a bocce ferme, nel frattempo il presidente De Laurentiis continua la ricerca del prossimo allenatore del Napoli.

Si parte dai ringraziamenti

«Ringrazio tutti quelli che ho incontrato in questi due anni per me indimenticabili, ringrazio un gruppo di calciatori straordinari, una città di tifosi sparsi nel mondo e tutti i bambini che mi hanno abbracciato donandomi il futuro azzurro. Ringrazio la seconda squadra, lo staff con cui ho collaborato, i magazzinieri, i medici, i fisioterapisti, il presidente e la società tutta»

Ancora sulla città

«Quando ho capito che avremmo potuto portare a casa qualcosa d’incredibile, ho detto alla squadra che avremmo visto una città esplodere di gioia e mi rendo conto che ho parlato di qualcosa che neanche immaginavo, Napoli va vissuta e non immaginata. Tre cose da portar via: un patino, un cavallo perchè mi ricorda i miei calciatori (che hanno trottato, è per la forza che ho avuto) e un crocifisso per la fede»

Sull’abbraccio di ieri con il presidente De Laurentiis

«Mi sembra che ci sia nell’aria o lui o te, non vorrei che ci fosse questa divisione, è stato un trionfo ed è giusto abbracciarsi, si tenta di annullare quest’insidia. Non ho possibilità di dare consigli agli altri, se c’è bisogno si chiedono. Non so consigliare chi verrà e neppure chi prendere»

Momento determinante? 

«Mi hanno insegnato che dalla domanda devo saper portare il discorso dove voglio. È determinante la mentalità forte, anche nell’allenamento di oggi hanno messo l’entusiasmo e la qualità necessaria della forza mentale dei calciatori forti a quella frequenza, a quel ritmo, lì si capisce tutto il perchè questa squadra avrà un grande futuro, giovane, di qualità, incredibile. Ci vuole tempo per forgiare un gruppo vincente e noi ci siamo riusciti in pochissimo tempo»

E’ pronta la cittadinanza onoraria.

«Credo di non essere più i grado di portare la felicità che i tifosi azzurri meritano. Mi piace l’idea di diventare cittadino norario di Napoli. Mi piace l’idea di ritornare in quei luoghi dove sono stato benissimo e ho toccato con mano l’affetto della gente»

Sulla difficoltà di lasciare il Napoli

«La cosa più difficile da superare è lasciare il gruppo. Il loro amore ti fa venire dubbi sulla decisione che ho preso. In questi giorni, immaginandomi lontano da qui, ho realizzato quanto sia difficile scegliere di andar via. Il cuore e l’egoismo ti dicono che dovresti continuare perché c’è una squadra fortissima su cui costruire. Ma è proprio l’amore che sento che mi fa accettare la scelta»

Sui calciatori

«I calciatori sono stati bravissimi ad interpretare alcune idee da mettere autonomamente in campo. Prendere decisioni a seconda di dove fosse la palla.

Questi ragazzi sono riusciti a fare tante cose: abbiamo fatto molti punti, creato un buon margine di distanza, abbiamo il miglior attacco e al momento la miglior difesa, anche per i più bravi è difficile dire che hanno fallito tutti gli altri»

Il momento più brutto

«Il momento più brutto è stata la sconfitta ad Empoli l’anno scorso, mentre il più bello il fischi finale ad Udine»

Cena con ADL in cui sembrava tutto risolto?

«Dopo la vittoria dello scudetto il presidente ha detto a tutti delle cose che avrei preferito dicesse a me. poi in quella cena con De Laurentiis abbiamo sistemato tutto in quarto d’ora. Siamo stati lucidi nel concludere quello che era il motivo del nostro incontro. Eravamo d’accordo che avrebbe comunicato lui la scelta. Non sono uno che cambia idea facilmente quando prende una decisione. Probabilmente mi faccio male da solo? Sì. Ma non lascio perché ho smesso di amare, lascio perché ho amato e ho dato tutto»

Ancora sul bilancio del biennio e con ADL:

«Quando sono arrivato, De Laurentiis ha detto che non gli interessava niente della Coppa Italia e lo abbiamo preso in parola. Dovevamo tornare tra le prime quattro e rimettere a posto i conti. È stato bravo a prendersi delle responsabilità che altri presidenti non prendono. Abbiamo risistemato tante cose, facendo il lavoro di quattro anni in un biennio. Ho imparato a essere più imprenditore con lui, lui è diventato più allenatore con me»

Sulla formazione contro la Sampdoria

«Demme e Olivera non si sono allenati, Mario Rui è rientrato da poco. Mi piacerebbe dare spazio a chi ci ha accompagnato tutto l’anno, la formazione sarà simile a quella che ha giocato più spesso»

Su Kvara

«Kvara è un giocatore fortissimo, ed era già sulla bocca di tutti prima che rrivasse. Giuntoli me ne parlò, io diedi il mio assenso e la società è stata brava ad investire per prenderlo. Poi il ragazzo ci ha messo del suo, ascoltando e sgranando gli occhietti. Si avvicina a Maradona per le sue giocate e per le sue accelerate da fermo.

In Georgia avete veramente un grande calciatore, uno che mette a posto le cose. Ha l’imprevedibilità, ti crea lo sconquasso per la difesa avversaria, calcia di destro, di sinistro, ha fatto gol di testa, ha gambe importanti, sotto il profilo del salto va in cielo, può diventare fortissimo anche di testa. E’ un grandissimo campione»

Sul finale della conferenza Spalletti ricorda anche Giulia Tramontano, la donna incita uccisa in queste ore, e manda un messaggio:

«Chi usa la violenza è un perdente!»

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