Ceferin: «A Istanbul non è stato tutto perfetto e chiedo scusa per la finale di Parigi»
All’European Football Fans Congress: «Necessaria la presenza dei tifosi nei processi decisionali, hanno un ruolo chiave contro il razzismo»

Mg Londra (Inghilterra) 01/06/2022 - Finalissima 2022 / Italia-Argentina / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Alexander Ceferin
Aleksander Ceferin, presidente della Uefa, è intervenuto durante l’European Football Fans Congress che si è tenuto presso il National Football Museum di Manchester. Ceferin ha voluto chiedere scusa per i disordini e disagi subiti dai tifosi in occasione della finale di Champions League tra Manchester City e Inter.
«Sappiamo bene che a Istanbul non è stato tutto perfetto e non sto certo minimizzando i problemi incontrati da alcuni. Ma continuiamo a lavorare insieme per migliorare ciò che possiamo. Penso in particolare ai collegamenti di trasporto, per comprendere meglio l’accoglienza dei tifosi disabili e l’accesso all’acqua e ai servizi igienici per tutti. Posso assicurarvi che la finale di Champions League del prossimo anno a Wembley ed Euro 2024 in Germania saranno un’esperienza unica per i tifosi».
Il presidente della Uefa ha voluto anche chiedere scusa per i disordini della finale di Parigi del 2022 fra Liverpool e Real Madrid:
«Sono venuto qui anche per chiedere scusa. Ci piacerebbe cancellare gli eventi accaduti l’anno scorso. Tutti hanno accolto con favore la decisione di trasferirsi da San Pietroburgo a Parigi e sappiamo cosa è successo. Le buone intenzioni non bastano, mi dispiace. Penso che dovremmo rimboccarci le maniche e fare in modo che assistere a una partita di calcio rimanga un’esperienza unica e indimenticabile per tutti».
Le dichiarazioni del presidente riportate dal Times:
«Tutta la Uefa considera necessaria la presenza dei tifosi nei processi decisionali in futuro e crediamo che questi abbiano un ruolo chiave contro il razzismo e contro quelle persone che vanno negli stadi e riversano odio sui giocatori e le altre persone presenti. Non accetteremo mai le minacce, le violenze e le intimidazioni a cui alcune persone sono state sottoposte».