Berrettini potrebbe fermarsi cinque-sei mesi (Corsera)

Il problema è ben più ampio di Wimbledon a rischio. Non si può escludere che il meglio della sua carriera sportiva sia alle spalle

Berrettini

Italy's Matteo Berrettini reacts after a point against Britain's Andy Murray during their men's singles match on day two of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 17, 2023. (Photo by Paul CROCK / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --

Il Corriere della Sera scrive dell’annus horribilis di Matteo Berrettini mettendolo a paragone con quello di un altro campione in difficoltà, Marcell Jacobs. Melissa Satta non c’entra niente nella crisi del tennista romano, piuttosto bisogna guardare alla sua fragilità di base, quella che lo accomuna con il campione olimpico, appunto.

Il quotidiano scrive:

“C’è una fragilità di base dell’atleta, di Berrettini come di Jacobs. C’è (stata) una fase di sovraccarico di impegni extra (sponsor, spot, ospitate), che ogni enorme successo porta con sé, Berrettini (primo azzurro ad arrivare in finale a Wimbledon, correva il 2021) come Jacobs (primo azzurro a conquistare due ori olimpici nello sprint), complicatissima da gestire, se non sei consigliato al meglio. È come l’alpinista che scala l’Everest: dopo la fatica, in cima, è legittimo che si prenda qualche istante per godere del panorama. A patto di non rimanerne abbacinato”.

Dopo un finale di stagione 2022 problematico, continua il Corriere, con un rientro affrettato in Davis a Malaga “e l’insana idea di giocare il doppio con Fognini (Fabio, sia messo agli atti, non era d’accordo)”, il 2023 sembrava sorridere di nuovo a Matteo. Poi, a Melbourne, è emerso il seme della crisi.

In quel momento è diventata pubblica la sua love story con Melissa Satta, ma non è quella la causa della caduta, quanto piuttosto

“la precaria solidità di un fisico strutturalmente sbilanciato (polpaccetti fini, torso da Hulk) in grado di sostenere on/off gli strappi violenti di un gioco che poggia sull’architrave servizio-dritto”.

Dopo il ritiro dal Queen’s per i problemi agli addominali, “a questo punto è a serissimo rischio anche Wimbledon“.

“Si ragiona se non sia il caso di fermarsi 5-6 mesi, sempre che il problema sia risolvibile e non cronicizzato, e qui torna il paragone con Jacobs. Le caviglie di Nureyev sotto il corpaccione di Mr Muscolo. Una complessione per sua natura prona ad acciacchi. Qualche scelta gestionale rivedibile, ma spesso degli errori ci si accorge dopo averli commessi. Sarebbe un delitto che il meglio di Matteo Berrettini da Roma, 27 anni e 7 titoli in carriera, sia già alle spalle. Si può sperare, non si può escludere”.

 

 

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