«Ho sentito i crampi ai nervi e la tensione di giocare con una leggenda come Djokovic. Non avevo mai sentito niente del genere in passato. I crampi sono iniziati alla mano, poi alle gambe e sono finiti su tutto il corpo. Lui ti porta al limite e ti stringe poco a poco. Se qualcuno gioca contro Djokovic e dice che non si accorge della tensione, sta mentendo. Devo imparare la lezione per la prossima volta. La tensione ha preso il sopravvento su di me dopo due set durissimi, quello che mi è successo lo attribuisco a un problema mentale, sono entrato nel match più teso del solito».
Perché non ha pensato al ritiro Alcaraz?
«dicevo spesso alla mia panchina che ero fottuto, ma non ho preso in considerazione il ritiro. Pensavo che nel quarto set avrei avuto l’1% di possibilità. Mi sarei mangiato la testa se mi fossi ritirato».
L’ultima riflessione dello spagnolo:
«È ora di allenarsi di più e con l’esperienza saper gestire meglio questo tipo di situazione. Tutta la squadra è finita fregata, nessuno vuole perdere. Ma sappiamo quanto sia difficile vincere uno ‘Grande Slam’ in generale».
L’unica magra consolazione sono le parole che Djokovic ha riservato nei suoi confronti:
«Carlos ha avuto sfortuna. In una partita l’unica cosa che non vuoi sono crampi e problemi fisici. Mi dispiace per lui e spero che si riprenda e che torni presto. In rete gli ho detto che ha tanto tempo e che vincerà tanti Roland Garros. Si merita tutti gli applausi e ha la mia stima per aver lottato fino alla fine».