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“Un Messico napoletano” di Lanzetta torna in libreria con la Roberto Nicolucci editore

La ristampa del libro del 1998 con dedica di Paolo Sorrentino e l’aggiunta di “Ballate scelte da Ridateci i sogni” 

“Un Messico napoletano” di Lanzetta torna in libreria con la Roberto Nicolucci editore

Lo scrittore napoletano Beppe Lanzetta ha 67 anni e continua ad alternare una buona carriera di caratterista cinematografico – e di autore per altri media – a quella primigenia di scrittore. La Roberto Nicolucci editore manda ora in libreria la ristampa del suo primo libro “Un Messico napoletano (pagg. 163, euro 18)” pubblicato per la prima volta da Feltrinelli nel 1998, con belle parole in esergo del premio Oscar Paolo Sorrentino, ed una iconica copertina di Davide Vargas (“Pulsioni di una città con le vele”, 2017); e con l’aggiunta di ‘Ballate scelte da Ridateci i sogni”.

A pochi scrittori da Napoli è capitato – ancora in vita – di essere ristampati con la propria opera più caratterizzante da un’altra editrice: e non sappiamo – lo diranno i posteri – se questo è un segnale di debolezza o di forza. Resta però il dato che le nuove generazioni potranno rituffarsi in una narrazione che credo oggi in libreria non potranno trovare in altri testi: Lanzetta, infatti, per la sua peculiarità di essere un narratore quasi blues ha uno stile fatto di accumulazioni allitterate e bozzettistiche che credo non sia stato più posto in essere. Eppoi avranno – loro che hanno conosciuto le Palazzine ed il mondo della 167 e dintorni tramite Saviano – la possibilità di conoscere quella Napoli pre-Gomorra. Sì, perché la Napoli di ‘Messico napoletano’ che guardava al Brasile come via di fuga onirico-musicale – la Napoli di Marco ed Anna la Rossa; di Mammabella, Susy, Spider et altera – loro non l’hanno conosciuta mica. Pur nel degrado sociale, infatti, quella Napoli esclusa aveva possibilità di essere – con politiche sociali che si tentarono poi infra – laboratorio per costruire vie di fuga o di trasformazione. Nel 2017 lo stesso Lanzetta in “L’odio. La banlieue napoletana (pagg. 208, euro 13, edizione CentoAutori)”, in 17 racconti s’interrogava sui cambiamenti che avevano attraversato il suo personalissimo Sud America all’ombra del Vesuvio.

Nel Messico napoletano del 2017, infatti, senza più Gato Barbieri, ed anche se Pino Daniele sarà per sempre, Lanzetta avvertiva la mancanza di riferimenti che avrebbero potuto fungere da modello ad una gioventù senza più stringhe di comunicazione con la tradizione di bellezza che Napoli ha partorito o accolto.

“È proprio l’odio il comune denominatore di questa globalizzazione senza bricioli di speranza, senza più un Brasile da sognare come meta comune e vita sostituita” concludeva, allora, lo scrittore. Per chi non aveva elementi per conoscere la nascita di quel Messico globalizzato, ora la ristampa potrà colmare la lacuna con la lettura dalla fonte narrativa originale.

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