Tra Milan e Inter c’è un abisso. Altro che on fire, il Milan è un pugile suonato (CorSera)

L'Inter del primo tempo è una squadra perfetta. 16 minuti di dominio imbarazzante, una specie di tiro al bersaglio. Pioli annichilito 

milan antonello

Db Milano 10/05/2023 - Champions League / Milan-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Fikayo Tomori-Lautaro Martinez

Alessandro Bocci commenta, sul Corriere della Sera, la sconfitta del Milan per 2-0 contro l’Inter, nella semifinale di andata di Champions League.

“L’Inter vola, il Milan annaspa. Come a Riad, anche nella assai più prestigiosa semifinale di Champions a San Siro, il derby è una sentenza inappellabile: tra le due squadre c’è un abisso nel gioco, nel ritmo, nel palleggio, nella forza”.

Due gol, quelli dell’Inter, arrivati in poco più di un quarto d’ora.

“Il tutto in 16 minuti di dominio imbarazzante. Una squadra perfetta, alla sesta vittoria consecutiva, che ha ritrovato equilibrio, fiducia e convinzione e ha un solo torto: non riuscire a segnare il terzo gol, come invece aveva fatto in Arabia. Una rete che avrebbe spalancato ai nerazzurri le porte della finale di Istanbul, 13 anni dopo Mourinho”.

Netta la differenza tra Milan e Inter, per quanto visto ieri in campo.

“Ma il divario è enorme e la strada verso il Bosforo tracciata. Pioli, in maglietta nonostante la serata abbastanza
fredda, è annichilito dalla partenza della sua vecchia squadra perla quale faceva il tifo da bambino. Il Milan, come un pugile suonato, barcolla, rischiando il naufragio totale. Altro che on fire. Difficile immaginare una rimonta martedì, nello stesso teatro di San Siro”.

Il Milan ha iniziato la partita nettamente in salita. “Niente funziona“, “l’Inter del primo tempo è perfetta“.

“Al Milan viene il mal di testa. Sempre in affanno, sempre in ritardo, con il fiatone. Il primo quarto d’ora è una specie di tiro al bersaglio”.

Nella ripresa va meglio e il Milan ha mostrato di essere più dentro la partita, complice anche il calo dell’Inter, ma le occasioni dei rossoneri sono state tutte sprecate, prima con Messias, poi con Tonali, mentre Maigna “evita il cappotto su Dzeko”.

“Finisce così. Inzaghi, un allenatore nel mirino, è vicino alla finale e torna a casa con tre derby consecutivi vinti senza subire gol (tra quelli di Coppe ce n’è uno di campionato). Il prossimo gli basterà pareggiarlo o anche perderlo di misura”.

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