ilNapolista

Perché gli ultras hanno tanto potere?

Se l’arbitro sbaglia e il Var non corregge, i sospetti di manipolazione restano tutti. Da noi il tema è eluso, in Inghilterra lo stanno affrontando

Perché gli ultras hanno tanto potere?

FALLI DA DIETRO – COMMENTI ALLA 35ESIMA GIORNATA DEL CAMPIONATO 2022-23

Grandi emozioni nel Campionato degli sconfitti.

Mollare il malloppo Champions per tutti sarebbe una sciagura. Se non proprio vita o morte, quasi.
Quando poi gli spasimi europei si mescolano a quelli che per la sopravvivenza in A, allora tutto precipita nel thriller ruspante di Mario Bava, e il divertimento è assicurato.

Gli Aquilotti, da tempo col fiatone, rischiano di buscarle contro gli agguerriti salentini molto alcolici e polifenolici.

Sbagliano un rigore negroamaro, i primitivi.
E vanno anche sotto con un gol del ritrovato Ciruzzo d’ ‘a Torre.
Ma poi ribaltano tutto grazie a una doppietta di Remi Oudin che nel nome evoca sorprendenti magie.

E un po’ mago deve esserlo questo ventiseienne francese se improvvisamente si scopre goleador.

I laziali provano ad abbozzare una riscossa che non arriva.

Falcone para tutto, e Pedro coglie un palo.
Quando tutto sembra perso, allo scoccare del minuto 95, ecco la zuccata del Sergente.

Si chiude con un pareggio che non accontenta nessuno.
Ma evita un’altra figuraccia a Sor Polpetta.

Inizia per il Lecce una vera e propria poule salvezza.
Domenica il primo play out al via del Mare contro gli spezzini.

Già, gli spezzini.
Prosegue lo smarrimento dei Diavoli dopo l’exploit, guarda caso, contro i nostri Beneamati azzurri.

Il sogno Champions questo ti fa.
Ti fa perdere la testa.
Ma quello che preoccupa di più è la condizione atletica nel momento decisivo della stagione.

Al Picco i liguri ritrovano Nzola, e per loro è una vera manna.
Sugli scudi lo stabiese Salvatore Esposito, autore di una prestazione davvero importante.
Partita perfetta.
E perfetta è la punizione sotto all’incrocio, che firma il raddoppio e chiude la gara.

Brutta scoppola per i Diavoli.

Ancora più brutta l’immagine dei giocatori e del mister che, come scolaretti, vanno a rapporto dai capi ultras a fine gara.

Che l’umiliazione sia un fattore fondamentale per la crescita lo ha già detto qualcuno?
Ah, sì, l’attuale Ministro dell’Istruzione (e del merito).

John Malkovich cerca maldestramente di gettare acqua sul fuoco. Rassicurando che è stato un semplice incoraggiamento di un gruppo di tifosi in vista dello scontro decisivo di mercoledì contro i cugini interisti.

Si dà il caso che l’incoraggiatore fosse tal Francesco Lucci, fratello di Luca, capo indiscusso degli ultras, grande amico di Salvini e con pesanti storie di traffico di stupefacenti sul groppone.

Perché?
Perché hanno tanto potere questi qua?
Chi glielo ha consentito?
Domande. Sempre le stesse. Che non avranno risposta.

Apro una rubrica nella rubrica.

Cose che non mi sono piaciute in questa settimana.

La lettera di Ricardo Franco Levi, “Commissario Fiera del Libro di Francoforte del 2024”, che comunica a Carlo Rovelli di aver annullato la sua lezione per leso Crosetto.
Levi poi farà anche peggio. Dopo aver constatato la figuraccia, e il polverone causato, ci ripenserà e riformulerà goffamente l’invito.

Il passo dell’oca in sincrono della Ducetta con Volodymyr che esibisce sul braccio lo stemma dei nazisti ucraini.

Bergoglio (lui che, tra l’altro, ha scelto di chiamarsi Francesco) che rifiuta di benedire un cane, ma va a benedire una Lamborghini.

Il freddo a maggio.

La sconfitta dei neo campioni in Italia a Monza.

A parte l’atteggiamento vacanziero di tutti i nostri, c’erano due rigori nettissimi non decretati dall’arbitro.

I falli sono stati ripetutamente divulgati in televisione in tutta la loro evidenza.

Un grottesco impensabile.
Le immagini sono quelle. Tutti possono constatare l’esistenza del fallo.
Come è possibile che di quelle stesse immagini i signori del Var danno una interpretazione diversa?

Gigantesco problema di legalità nel calcio.

L’arbitro può sbagliare.
Ma il Var è stato istituito per correggere quell’errore.

Se il Var tace su quell’errore, e se successivamente l’azione viene offerta alla visione di tutti, documentando che effettivamente l’arbitro aveva sbagliato, le responsabilità di chi decide, diventano insostenibili.

Tema serissimo. Tema attualissimo. Tema elusissimo.
Ma è un’elusione autolesionista.
Perché i sospetti di manipolazioni restano.
E a lungo andare la credibilità si sbriciola, la disaffezione cresce, il malcontento galoppa.
Il fruitore si allontana. La cassa soffre.

In Inghilterra se ne sono accorti. Dal prossimo anno, gli audio tra arbitro e varista saranno resi pubblici.

Sarebbe il caso di approfondire.
Ma ho l’influenza. Chi mi dà un’aspirina?

ilnapolista © riproduzione riservata