Gialappa’s: «Torniamo in tv su Sky. Niente calcio: è agli sgoccioli, non diverte più»
A La Stampa: «Volevamo un programma che guardasse al futuro, non al passato. Un Mai dire gol revival non ci interessava, oltre a essere impossibile».

La Gialappa’s torna in tv, su Sky, ma con un programma che con il calcio non c’entra niente. Proprio loro, simboli di Mai dire gol. Marco Santin e Giorgio Gherarducci, unici reduci del trio (Carlo Taranto ha deciso di restare fermo in Liguria) ne parlano in un’intervista a La Stampa.
Mai dire gol, l’unico programma compiutamente della Gialappa’s, è finito oltre 20 anni fa. Per lo show su Sky hanno chiamato a condurre il Mago Forest: simbolo di continuità, vittima sacrificale e complice. Poi ci saranno vecchi e nuovi compagni di strada: Ubaldo Pantani, Marcello Cesena, Brenda Lodigiani, Antonio Ornano, Stefano Rapone, Enrique Balbontin, Andrea Ceccon, Alessandro Betti, Toni Bonji, Valentina Barbieri. Per la colonna sonora c‘è Vittorio Cosma, band dal vivo i Neri per caso. E i filmati? La Gialappa’s:
«Il mondo Sky. Molto dai satelliti: Ex on the Beach fa sembrare il Grande Fratello un programma da educande. Forse L’Isola dei Famosi. Poco sport, invece: il calcio è agli sgoccioli, i motori non si prestano. Ma mai dire mai. Come non escludiamo tra gli ospiti qualche amico comico: se ce la fanno tra un film e l’altro».
Non ci sarà Carlo Taranto, come anticipato.
«Carlo ci ha benedetti. Ormai è qualche anno che vive in Liguria. Dice “bello bello, vengo vengo” e poi non si sposta. Anche per il libro, cui pure ha contribuito in modo fondamentale, ma in videoconferenza da remoto. Comunque, possiamo dire? Abbiamo l’impressione che il pubblico non se ne sia del tutto accorto».
Da anni si parlava di un ritorno di Mai dire gol a Mediaset. Come mai l’ha spuntata Sky?
«Volevamo un programma che guardasse al futuro, non al passato. Un Mai dire gol revival non ci interessava, oltre a essere impossibile, almeno per ora. Non solo: Sky voleva un programma da 90 minuti, non da tre ore, impossibili da reggere con i nostri ritmi. Per noi e per il pubblico».
I tempi sono cambiati. La minaccia del politicamente corretto non vi spaventa?
«Lo promettiamo: di politicamente corretto poco, scorrettezze tante. Basta essere consapevoli del fatto che qualcuno si offenderà. In omaggio all’attuale maggioranza, e perché non si dica che il governo non ha voce nel programma, ci sarà il portavoce del centrodestra (lo fa Luca Rapone). Qualche scalpore lo creerà».